“Tutti i giorni si parla di aprire i lidi balneari, ma perché invece non aprite i cimiteri per andare a trovare i nostri cari defunti” Così Giuseppe Li Causi, storico di Franco e Ciccio, in un video pubblicato su Facebook.

Sono giorni cruciali in cui si dovrà decidere quando e come far ripartire il Paese. Con l’avvicinarsi della fine del lockdown cresce l’attesa per sapere come verrà gestita la tanto discussa Fase 2. Uno dei nodi da sciogliere riguarda la stagione balneare e le misure da applicare per evitare il contagio in spiaggia stanno portando al caos. In questo rincorrersi di opinioni e polemiche inerenti alle restrizioni, Li Causi invita a fermarsi e a pensare al disastro umano generato dal virus, alle tante vittime e ai familiari che hanno perso i loro cari senza poter dar loro l’ultimo saluto. “In questi giorni vedo politici, opinionisti e giornalisti che parlano di restrizioni, di vacanze, lidi balneari, soldi promessi dallo Stato che non arrivano. Ma non si parla di aprire i cimiteri per andare a piangere i nostri defunti”.

Li Causi lavora come addetto alla reception presso il Policlinico di Palermo. Durante l’emergenza sanitaria ha perso il papà, e in un video aveva ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicino in questo momento difficile.

Da storico e appassionato di Franco e Ciccio in questi anni ha promosso e curato diverse iniziative per ricordare i due attori. Tra queste, la rassegna “Due maschere siciliane” organizzata dall’associazione Gruppo Amici del Tempo Libero con 6 appuntamenti dedicati alla proiezione dei film dei due attori.

A Monreale lo scorso anno è andata in scena la cinerassegna “Franco e Ciccio… comici si nasce”. Li Causi si è speso molto anche per ottenere l’intitolazione di una piazzetta antistante al Teatro Biondo e a ridosso di via Venezia.“. La scelta del luogo non è stata casuale: fu Domenico Modugno ad accorgersi del talento del duo comico durante uno spettacolo al Biondo.