Nelle scorse settimane, esattamente il 5 novembre, aveva annunciato la decisione di chiudere il Bar Alba definitivamente il 7 gennaio. L’annuncio era venuto dalla proprietà rappresnetata in quella lettera da Giuseppe Caronia. Per quella data il Bar Alba, storico ritrovo palermitano avrebbe cessato ogni attività per scelta delle proprietà.

Una decisione assunta con dolore e con rabbia (legata alle note vicende giudiziarie) che ha causato una valanga di proteste. Adesso la scelta di fare marcia indietro e la lunga spiegazione in una nuova ‘lettera aperta’.

“Sono trascorsi circa sei mesi dalla misura degli arresti domiciliari adottata nei confronti di mio suocero, Giuseppe Caronia (proprietario, con la nostra famiglia, del Bar Alba e ex Presidente del CDA) dalla Procura di Palermo e prontamente revocata dopo 16 giorni dalla sezione per il riesame del medesimo Tribunale. Quando preoccupati gli abbiamo chiesto con molta insistenza cosa lo rendeva cosi palesemente provato – scrive adesso l’amministratore unico della società  Salvatore Padiglione – ci ha risposto che questa sua brutta e immeritata esperienza, così come avviene quando si subisce un lutto, è stata caratterizzata da un corredo di emozioni molto vasto: dalla disperazione, ma anche dalla rabbia, da un senso di irrealtà, di sorpresa e di impotenza che fa rimanere attoniti e a lungo completamente incapaci di fare qualsiasi cosa, increduli e in balia del dolore e della rabbia”.

“Ed è stato questa una delle diverse, forse la principale, ragione che ci ha convinti che l’unico modo per ritrovare un po’ di serenità era quello di reagire e abbiamo deciso, come annunciato il 5 novembre scorso, di cessare l’attività e di seppellire per sempre il BAR ALBA poiché fonte continua dei tanti nostri immeritati guai. Dal giorno dell’annuncio della chiusura non ne è passato uno senza che tantissime persone non ci abbiano espresso la loro solidarietà e la loro richiesta di un nostro ripensamento su quella amara decisione. Nell’occasione desidero ringraziare tutti e con tutto il cuore: i dipendenti, gli amici vecchi e nuovi, i nostri amabili clienti e la incredibile moltitudine di persone che ci ha incoraggiato a non gettare la spugna”.

“Questa errata interpretazione che non voleva essere affatto una resa ma al contrario un atto di estremo coraggio, ha contribuito molto alla difficile decisione di rinunciare alla chiusura. Ma altra ragione, prima tra le tutte è stata la nostra amarezza e il dispiacere che con la chiusura avremmo segnato la sorte di molti lavoratori e ciò ha contribuito molto a farci trovare la forza e il coraggio di riconsiderare la prevista chiusura del 7 gennaio. Aggiungo, da parte mia, per quello che rappresenta, come pochi altri locali storici di Palermo, che il Bar Alba non è stato e non è solamente un locale per prendere un caffè, un gelato, consumare un’ottima cena o deliziarsi con le nostre mitiche e insuperabili arancine o gustare le tantissime prelibatezze da noi prodotte, il Bar Alba è stato anche, ed oggi lo è forse ancora più, un punto di incontro senza bisogno di darsi un appuntamento, una icona positiva della nostra città, che credo nessuno abbia il diritto di rimuovere perché appartiene a tutti noi palermitani. ll Bar Alba possiede una sua insostituibile identità ed ha una sua esclusiva storia: quella di un locale che, per vocazione è stato e sempre sarà, un punto di incontro per giovani e persone meno giovani, frequentato da una clientela di ogni ceto sociale, sempre cortese e rispettosa, catalizzatore di intelligenze, di forti amicizie, di storie d’amore, di incontri romantici, politici e culturali, luogo di riflessioni e che col passar del tempo ha visto una vera metamorfosi degli scenari: da quello sociale, culturale e politico a quello economico particolarmente significativo, ma ha cercato di adattarsi a questi cambiamenti, riuscendo sempre a coniugare la tradizione coll’innovazione e ha sempre mantenuto (tranne una triste e vergognosa parentesi da dimenticare) il primato della qualità dei suoi prodotti in ogni settore della sua molto ampia produzione e a curare l’eleganza e la quasi maniacale pulizia dei suoi locali”.

“Tanti, ma veramente tanti da quasi non crederci, ci hanno chiesto come si può privare i palermitani di questo storico e forse per molti aspetti unico locale? – si legge nella lettera aperta – la nostra risposta è stata no, decisamente non si può! Continuerà pertanto ad accogliere i nostri gentili ospiti impegnandosi ancora di più a rendere piacevole e confortevole i servizi offerti”.

“Pertanto – conclude . il 7 gennaio 2019, e speriamo mai, il mitico bar Alba non chiuderà i battenti”

Padiglione conclude la sua missiva con un aforisma: “NON È FORTE CHI NON CADE, MA CHI CADENDO TROVA LA FORZA PER RIALZARSI”.