Scattano le prime manette nell’indagine sull’omicidio del maresciallo Mirarchi, assassinato nella campagne di Marsala l’altro ieri sera. I carabinieri hanno fermato il proprietario di due grandi serra nelle quali era coltivata la marijuana, una delle quali veniva tenuta sotto osservazione proprio da Mirarchi in appostamento. Si tratta del più grande impianto illegale trovato in zona.
Le manette sono scattate per Francesco D’Arrigo, 54 anni, ritenuto proprietario e responsabile delle due serre nella quali sono state sequestrate ben 6000 piante di marijuana per un valore al dettaglio di 4 milioni di euro al mercato nero
Mirarchi potrebbe essere stato scambiato per un inviato dal gruppo avversario o per uno dei tanti ‘campagnoli’ che si aggirano per l’entroterra fra Marsala e Paceco a razziare le coltivazioni abusive di marijuana per rubare ai coltivatori ‘illegali’
C’è proprio un contesto di coltivatori di marijuana, trafficanti, ladri e concorrenza criminale nel mirino dei carabinieri che indagano sull’omicidio di Silvio Mirarchi, 53 anni, il maresciallo dei carabinieri originario di Catanzaro, vicecomandante della stazione di contrada Ciavola a Marsala ucciso con un colpo d’arma da fuoco alla schiena mentre, in borghese, era appostato per sorvegliare proprio una piantagione abusiva di marijuana.
A sparare potrebbero essere state le ‘sentinelle’ della piantagione ma senza comprendere che quelli a cui stavano sparando erano carabinieri. Mirarchi potrebbe essere stato scambiato per qualcuno che voleva rubare le piante di marijuana come tante altre volte era già successo. al momento, però, le accuse mosse all’arrestato riguardano soltanto la droga. da lì partono tutte le indagini.
Nella zona si sono già consumati un tentato omicidio col ferimento di un uomo ed il ritrovamento di un cadavere a distanza di poche centinaia di metri e di un paio di giorni. una sorta di guerra quella fra gli agricoltori e i ladri. da una parte ci sono gli agricoltori onesti che cercano di arginare i furti di frutta dalle coltivazioni, dall’altro gli agricoltori che coltivano illegalmente la marijuana e che, invece, ai ladri sparano.
Mirachi con un collega era impegnato in controlli antidroga e su furti di prodotti ortofrutticoli. I medici hanno fatto tutto il possibile per salvarlo ma non c’è stato nulla da fare. Sul corpo del maresciallo è stata disposta l’autopsia. La salma è stata consegnata all’Istituto di medicina legale. Messaggi di cordoglio sono arrivati dal Presidente della repubblica, dal Presidente del Consiglio, dal Ministro della difesa e da tutte le autorità nazionali e regionali mentre i vertici dell’arma, fin da ieri, restano vicini alla famiglia.
I funerali del maresciallo Mirarchi si terranno sabato mattina alle 10,30 nella chiesa Madre di Marsala
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