Lotta alla mafia con atti concreti e decentramento dei poteri alle circoscrizioni entro i primi 100 giorni dall’elezione a sindaco. E’ questo l’impegno sottoscritto da 5 dei 6 candidati a sindaco di Palermo che ieri hanno partecipato al dibattito e confronto pubblico promosso dall’associazione “Elettori per la Partecipazione Democratica”. Unico assente Roberto Lagalla, espressione di liste civiche e del centrodestra, nonostante avesse assicurato la sua presenza. Presenti invece gli altri 5 aspiranti primi cittadini, e quindi Rita Barbera, Francesca Donato, Fabrizio Ferrandelli, Ciro Lo Monte e Franco Miceli.

La centralità del dibattito

Il dibattito, introdotto da Elio Sanfilippo e coordinato da Giovanni Pepi, ha toccato i temi più rilevanti dell’azione di governo. Dalla gestione dei rifiuti all’assetto industriale; dalla mobilità al lavoro alla lotta alla mafia, ai temi della legalità; dal lavoro alle riforme istituzionali. Nella sua introduzione Sanfilippo ha chiesto di sottoscrivere un documento in cui i candidati si impegnano entro i primi cento giorni a realizzare “…. in termini di reale trasferimento di poteri, di risorse finanziarie e di personale”, alle circoscrizioni o meglio municipalità”. Il documento è stato sottoscritto da tutti i candidati presenti. “L’associazione ovviamente – si legge in un comunicato – si impegnerà a stimolare e a verificare l’attuazione di questo impegno sottoscritto”.

I tratti salienti del documento sottoscritto

I firmatari del documento si impegnano a rilanciare il senso di “Bene Comune, di Governo Locale, di Partecipazione alle scelte contro il modello impositivo dei clan mafiosi”. Chi si candida dovrà rendere chiara questa sfida e mostrare di aver capito su quali leve intervenire per contrastare il declino della città. Non più un modello leaderistico, innanzitutto, ma un grande coinvolgimento collettivo per restituire “fiducia e riconoscimento a tanti protagonisti della vita cittadina, ripristinando i luoghi dove singoli, associazioni, rappresentanze sindacali e professionali possono esercitare una reale ed efficace funzione di collaborazione con l’amministrazione locale”.

Il decentramento amministrativo

Per questo obiettivo il nodo delle municipalità (circoscrizioni o quartieri) si ripropone in termini di reale trasferimento di poteri, di risorse finanziarie e di personale. “E’ attorno a questi centri di animazione della vita cittadina – è l’impegno preso dai candidati sindaco – che si deve ricostruire il processo di controllo e pianificazione dei servizi perché senza la partecipazione attiva degli utenti-cittadini il risultato sul territorio sarà inconcludente. Ci impegniamo, in caso di elezione alla carica di sindaco, ad attivare tutti gli atti necessari alla realizzazione del decentramento di poteri verso le circoscrizioni entro i primi cento giorni del nostro mandato amministrativo”.

 

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