Un memorial di calcio per ricordare i due angeli volati in cielo troppo presto. Terrasini non dimentica Riccardo Lo Bianco e Luca Di Bella, giovani che qualche anno fa morirono tragicamente per motivi diversi ma segnando lo strazio nel cuore della comunità marinara. Presenti alla manifestazione di ieri anche i parenti dei due ragazzi che hanno fatto da cornice ad una kermesse non fine a sé stessa ma che ha avuto come leitmotiv quello della sensibilizzazione a fare sport e alla prevenzione.

Il sindaco: “Parliamo di loro con eventi significativi”

“Vogliamo complimentarci con l’associazione sportiva ‘Paese di Mare’ – ha detto il sindaco Giosuè Maniaci – che ha organizzato delle amichevoli di calcio per i più piccoli in memoria di Riccardo Lo Bianco e Luca Di Bella. Da sempre abbiamo detto ai genitori che dobbiamo far parlare di Luca e Riccardo con eventi significativi dal punto di vista sportivo, culturale, sociale. Dobbiamo parlare di prevenzione della salute nell’interesse di tutti. E lo abbiamo fatto con una bella festa dello sport con tantissimi bambini. Complimenti agli organizzatori, ai ragazzi, ai genitori e ai partecipanti tutti”.

Chi erano Luca e Riccardo

Luca Di Bella, 29 anni, morì nel 2018 dopo un intervento alla mandibola e una presunta complicanza che gli provocò una setticemia; Riccardo Lo Bianco, invece, aveva appena 21 anni quando si è improvvisamente accasciato a terra perdendo i sensi con il cuore che smise di battere non appena arrivato al vicino ospedale di Partinico.

Nel novembre scorso un’area dedicata a loro

Nel novembre dello scorso anno fu realizzata una nuova area verde a Terrasini, con piante, fiori, aiuole coloratissime e soprattutto con il ricordo nel cuore di Luca Di Bella e Riccardo Lo Bianco. A realizzarla il Comune di Terrasini nel cuore del “villaggio dei pescatori”, una delle aree più popolate del paese marinaro. Ad essersi messi in moto anche tantissimi volontari: dai residenti alle associazioni, passando anche per le ditte private. Ognuno ha messo braccia, testa, mezzi, attrezzi e anche soldi per arrivare a realizzare questo spiazzo, oggi divenuto un vero e proprio polmone verde dove poter anche sostare grazie alle panchine installate.

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