Se le imprese fanno domande oggi, la Regione ha il dovere di dare risposte ieri”. Parole che non lasciano spazio a interpretazioni, quelle pronunciate da Edy Tamajo, assessore regionale alle Attività produttive, nel corso dell’evento “MADRÈA – La Cooperazione in Festa, tenutosi questa mattina all’Orto Botanico di Palermo.

Una dichiarazione forte che vuole segnare una cesura con il passato. “La politica del rinvio è finita”, ha detto Tamajo, tracciando la rotta di una nuova stagione per la pubblica amministrazione siciliana, basata su efficienza, semplificazione e presenza concreta accanto al tessuto produttivo dell’Isola.

Basta burocrazia, servono sportelli veloci e bandi accessibili

Al centro del suo intervento, il ruolo delle cooperative, definite senza giri di parole “imprese vere, che creano lavoro e tengono insieme territori e persone”. Un riconoscimento esplicito al valore sociale ed economico della cooperazione, spesso lasciata in secondo piano nelle politiche di sviluppo.

Per Tamajo, le parole d’ordine sono tre: snellimento, rapidità, dialogo. Basta con la burocrazia che frena, servono invece “sportelli veloci, bandi accessibili e un assessorato che non si limita a valutare, ma che accompagna e accelera”.

Una visione che punta a trasformare l’assessorato alle Attività produttive in un motore attivo al fianco delle imprese, non un ostacolo da superare. E in un momento storico in cui la velocità delle risposte istituzionali può fare la differenza tra la vita e la morte di un’impresa, il messaggio di Tamajo si carica di urgenza e concretezza.

MADRÈA, tra incontri e testimonianze, ha dunque fatto da cornice a un segnale politico preciso: la Regione Siciliana vuole cambiare pelle a partire da chi crea occupazione vera, ogni giorno.