Questa mattina a Palermo, in via Ugo La Malfa, sono stati commemorati i carabinieri uccisi 42 anni fa nella strage della circonvallazione.

La deposizione di una corona d’alloro

Nel luogo dove è avvenuto l’eccidio mafioso dell’appuntato Silvano Franzolin, del carabiniere scelto Luigi Di Barca e del carabiniere Salvatore Raiti, è stata deposta una corona d’alloro.

La cerimonia di commemorazione delle vittime si è svolta alla presenza del comandante della legione carabinieri “Sicilia”, generale di divisione Giuseppe Spina, del viceprefetto di Palermo, Anna Aurora Colosimo, di altre autorità militari e civili, dei familiari dei caduti e di una delegazione della locale associazione nazione carabinieri.

Il Generale Spina, nel suo intervento, ha ricordato le circostanze dell’eccidio, sul luogo del quale tra i primi intervenne il generale Carlo Alberto dalla Chiesa al tempo prefetto di Palermo, soffermandosi sul particolare dolore che patiscono le famiglie dei caduti e ha sottolineato il dovere di ricordare le vittime della lotta alla mafia, una lotta che va sempre condotta senza soluzione di continuità.

Le vittime della strage risalente al 1982

Nella strage della circonvallazione. avvenuta il 16 giugno 1982, furono uccise cinque persone: il boss catanese Alfio Ferlito, tre carabinieri e il ventisettenne Giuseppe Di Lavore, autista della ditta privata che aveva in appalto il trasporto dei detenuti, poi insignito della medaglia d’oro al valor civile.

L’obiettivo del commando di sicari, armati di kalashnikov, entrati in azione era Ferlito, che era a bordo di una Mercedes, scortato durante il trasferimento dal carcere di Enna a quello di Trapani. Nell’eccidio morirono anche l’appuntato Silvano Franzolin, nato a Pettorazza (Rovigo) il 3 aprile 1941 (sposato con due figli), il carabiniere Luigi Di Barca, nato a Valguarnera (Enna) il 10 aprile 1957 (che lasciò la moglie incinta della figlia) e il carabiniere Salvatore Raiti, nato a Siracusa il 6 agosto 1962, tutti in servizio nella Stazione dei carabinieri di Enna.