Il Tribunale del riesame ha rigettato il ricorso presentato da Massimo Mulè, arrestato nell’ultima operazione antimafia dei carabinieri a Palermo. Resta così in carcere.

Il padre Francesco arrestato insieme al figlio invece è stato scarcerato. Per Massimo Mulè i giudici hanno escluso l’aggravante di essere stato il capo della famiglia mafiosa di Palermo Centro, dunque, resta in carcere seppure ritenuto partecipe e non capo della famiglia mafiosa. Come per il padre sarà importante leggere le motivazioni che saranno depositate tra 45 giorni.

I legali di Francesco Mulè, Giovanni Castronovo, Marco e Valentina Clementi, avevano ipotizzano che per la scarcerazione sia stata accolta dai giudici la loro tesi sul difetto di motivazione delle eccezionali ragioni di sicurezza e pericolosità.

I nove fermi dell’ultimo blitz antimafia

Uno spaccato di vita criminale portato a galla dall’ultimo blitz che ha provocato nove fermi: c’era il pericolo di fuga per l’ormai imminente verdetto in appello del processo “Cupola 2.0”, dove Massimo Mulè è imputato. Ma le indagini in corso sugli affiliati svelano che c’è chi si stava preparando ad “espatriare” per sottrarsi ai nuovi ormai prossimi arresti temuti sia per le inchieste senza sosta che hanno portato a fermi anche quest’estate – dopo il delitto avvenuto alla Zisa di Giuseppe Incontrera – ma anche per una fuga di notizie i cui contorni restano ancora indefiniti.

I nomi dei fermati

In cella insieme a Francesco Mulè, detto “Zu Francu” ora scarcerato; il figlio Massimo; Gaetano Badalamenti, 53 anni, detto “U zio”, “Mangeskin, U romano”, “Roma”, “Ricotta”, “Capitale; Francesco Lo Nardo, 63 anni, detto “Sicarieddu” o “Sicarru”; Giuseppe Mangiaracina, 43 anni, detto “Pitbull”; Alessandro Cutrona, 38 anni, detto “Tettina”, “U Pacchiuni”; Calogero Leandro Naso, 28 anni, detto “Leo” o “U pugile”; Salvatore Gioeli, 56 anni, detto “Mussolini” o “Benzina” o “Pompa”; Antonio Lo Coco, 68 anni, detto “Peppuccio”. I reati a vario titolo vanno dall’associazione mafiosa, all’estorsione, al traffico e allo spaccio di stupefacenti.

Il passato di Mulè

Francesco Mulè, detto Zu Franco, era tornato libero nel 2018. Era all’ergastolo. Ha goduto di una legge, la Carotti, rimasta in vigore pochissimo tempo. Tanto quanto è bastato per venire scarcerato dopo 23 anni trascorsi in cella. L’anziano boss era stato condannato per mafia e ha alcune condanne all’ergastolo per tre omicidi.

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