Giuseppe Amato, imprenditore palermitano finito ai domiciliari insieme al fratello Benedetto era tornato pochi giorni fa dalla Canarie. In Spagna a Lanzarote voleva aprire una attività commerciale per la somministrazione di cibi e bevande.
E la ristorazione era al centro delle attività preferite dai fratelli Giuseppe e Benedetto Amato. Secondo le indagini dei carabinieri il ristorante Carlo V in piazza Bologni gestito da Giuseppa Amato era in realtà del presunto boss di Pagliarelli Giuseppe Calvaruso.
E’ qui che nel ferragosto del 2017, come si vede nella foto, ospite d’onore fu Settimo Mineo, il gioielliere che voleva ricostituire il coordinamento tra i vari mandamenti e finito in carcere nell’operazione Cupola 2.0 nel dicembre del 2018. I due fratelli finiti ai domiciliari come disposto dal gip Piergiorgio Morosini, secondo le indagini dei militari sono i prestanome del presunto capo mandamenti. Giuseppe Amato così parlava con l’amico Giuseppe Calvaruso appena uscito dal carcere:
“Tu hai avuto quello che hai avuto. Diciamo che tu sei mancato le persone come te mancano Peppe. Le persone perbene come a te mancano, Capito?”. “E lo so”, diceva Calvaruso. Amato ribadiva: “Le persone come te mancano. A noi ci sei mancato. Io, mio fratello siamo sbandati. Ora ci sei di nuovo. Abbiamo bisogno perché sei una persona educata una persona di fondamentale di etica, di certi principi. Questo è il discorso. E purtroppo bisogna sempre migliorare nella vita. Gli amici ci vogliono, Peppe”.
Il gip ha disposto anche il sequestro della Edil Professional srl, il ristorante Carlo V in piazza Bologni, conti correnti, Postepay evolution, Porsche Cayenne, Range Rover, gommone Icon.
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