“Regole certe ed adeguate per contrastare il fenomeno delle mafie nel web”. Le chiede l’onorevole Saverio Romano, vicepresidente della Fondazione Magna Grecia, a margine del convegno intitolato Le mafie nell’era digitale che si è tenuto ai Giardini del Massimo a Palermo.
“Nel web, sostanzialmente, non ci sono regole. Uno spazio della globalizzazione che richiede regole transnazionali. Magna Grecia ha voluto fornire spunti di riflessione e di analisi nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata”.
“Occorrono regole nuove e adeguate”
L’onorevole Romano prosegue: “Le mafie abbandonano, nel web, il mito della segretezza e inviano segnali, elaborano disvalori e comunicano stili di vita e modelli che vanno contrastati per la loro pervasività e nocività. Se, da un punto di vista sociologico assistiamo a questa trasformazione, da quello economico-finanziario registriamo il proliferare dei volumi di affari delle mafie che utilizzano il web come piattaforma e come strumento per operazioni di riciclaggio e per investimenti o per trasferire capitali illeciti. Questo il quadro generale che ci fa capire come siano quanto mai necessarie regole nuove e adeguate, in grado di combattere il fenomeno”.
L’evento ai Giardini del Massimo
I “Giardini del Massimo” hanno ospitato una giornata dedicata al tema delle mafie nell’era digitale organizzata dalla Fondazione Magna Grecia. L’evento prevede due momenti: la prima sessione, dal titolo “Organized crime in the internet age”, iniziato alle 10.30. Protagoniste le attività di ricerca della Fondazione Magna Grecia, ed è stato approfondito il tema della presenza della criminalità organizzata sul web. Argomento che introdotto dal presidente della Fondazione Magna Grecia Nino Foti.
Successivamente sono intervenuti Pasquale Angelosanto, generale di corpo d’armata e già comandante dei Ros; Antonio Nicaso, giornalista, scrittore e studioso dei fenomeni criminali di tipo mafioso, docente Queen’s University Canada; Walter Rauti, research fellow Pnrr Lab Sda Bocconi e curatore del “Primo rapporto Cyberec” della Fondazione Magna Grecia. Con loro anche Marcello Ravveduto, docente di digital public history dell’università di Salerno e curatore del rapporto “Le mafie nell’era digitale”. Infine Ranieri Razzante, componente comitato per la strategia sull’Ia della presidenza del Consiglio.
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