Flash mob questa mattina davanti a palazzo di Giustizia a Palermo dei magistrati onorari e giudici di pace del capoluogo. Da diversi giorni si susseguono anche in Sicilia le manifestazioni di protesta dei magistrati onorari in servizio che chiedono la regolamentazione del loro rapporto di lavoro e, conseguentemente, il riconoscimento di diritti ormai ineludibili.

La mobilitazione dei giudici onorari si sta svolgendo a livello nazionale, e non sono mancate le proteste anche nella nostra Isola. Un gruppo di giudici onorari  di Palermo, per alcuni giorni, hanno deciso di fare lo sciopero della fame. Il 18 dicembre scorso, invece, hanno dato vita ad un flash mob davanti al palazzo di giustizia di Enna per chiedere dignità nel lavoro. I Giudici di pace, i Vice Procuratori onorari e i Giudici onorari in Italia sono oltre cinquemila, a fronte degli oltre ottomila togati, indispensabili per lo svolgimento delle udienze ma, di fatto, ignorati dallo Stato italiano.

“Non c’è più tempo da perdere: da mesi ormai chiediamo al Governo di intervenire con urgenza per scongiurare nefaste conseguenze dell’entrata in vigore della precedente riforma. Prendiamo atto delle aperture in questo senso da parte di esponenti della maggioranza ma non siamo disponibili a concedere fiducia a scatola chiusa. È necessario che trovino pieno accoglimento le istanze di migliaia di magistrati onorari e giudici di pace che con il loro lavoro smaltiscono il 70% del ruolo dei Tribunali italiani evitando il collasso del sistema Giustizia”. Lo dice in una nota il deputato nazionale di Fratelli d’Italia Carolina Varchi, avvocato e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione giustizia alla Camera. “Questa situazione – aggiunge – ha esposto l’Italia a ripetute condanne ad opera di giudici italiani ed europei, adesso la paventata procedura di infrazione. Piena solidarietà a questi lavoratori e lavoratrici che per il Governo sembra abbiano solo doveri senza diritti e tutele.”

Anche Musumeci era intervenuto sulla questione nei giorni scorsi. “Intervenire per porre fine al contesto di incertezza in cui sono costretti a operare i magistrati onorari”. È questo l’invito che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, rivolge con una lettera al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, affinché si approntino “adeguate misure economiche, previdenziali e sociali per consentire anche al popolo della magistratura onoraria di porre basi certe per la costruzione del proprio futuro”.

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