Non accenna a diminuire l’emergenza maltempo in Italia. Con la sola esclusione di un leggero rialzo delle temperature nel sud Italia, la neve ha ripreso a cadere non solo lungo il versante adriatico ma che nelle regioni del nord.

Pericoli, non solo per chi non ha una casa o deve viaggiare, ma anche per le attività produttive e gli animali, randagi e non. Per questo la Protezione Animali torna a sollecitare le autorità affinché facciano il possibile per aiutare gli animali. In particolare nelle regioni più colpite dalla cosiddetta ”ondata siberiana” c’è grande preoccupazione per i numerosi cani  padronali che vengono costretti a vivere all’addiaccio. Animali che non hanno la possibilità di entrare in casa o che comunque non possono godere di riparo adeguato.

Purtroppo, sottolineano gli animalisti, questo è un fenomeno ancora di un fenomeno diffuso soprattutto nelle nostre campagne.

«La cosa più logica e naturale – spiega l’Enpa – sarebbe quella di condividere con il proprio “amico” il tepore di casa, o comunque di garantire in qualche altro modo un riparo dal gelo: il freddo infatti rappresenta un serio fattore di rischio per l’incolumità di cani, gatti, e altri animali. Ed è opportuno ricordare che esporli a condizioni che ne possono causare gravi sofferenze se non addirittura la morte configura un reato punito dal nostro codice penale»

Per lo stesso motivo, i cittadini che abbiano notizia di situazioni di “abbandono” dei cani detenuti all’esterno, senza riparo o ancora legati a catene corte, devono immediatamente farne segnalazione alle autorità competenti.

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