Il giudice di Pace di Palermo ha condannato la Tim a risarcire un’azienda per la mancata attivazione della linea fissa non rispettando i termini del contratto. La società nel 2018 sottoscriveva un il servizio di telefonia e internet.
La Tim attivava da subito il servizio internet, mentre dopo un’attesa di centocinquanta giorni comunicava alla società che non era possibile procedere all’attivazione della linea fissa poiché sarebbe stato necessario intervenire per cablare l’edificio a spese del proprietario. Un aspetto omesso dai tecnici della Tim nel corso del sopralluogo.
La società assistita dallo studio legale Toto con l’avvocato Emilio Tripodi si è rivolta al giudice di Palermo per chiedere il risarcimento. Il giudice, accogliendo le tesi della difesa, ha stabilito che il comportamento di Tim non ha rispettato i termini del contratto e doveva applicare la delibera dell’Agcom, che quantifica il risarcimento del danno per ogni giorno di ritardo nell’attivazione del servizio.
La sentenza stabilisce il principio secondo cui anche il ritardo nell’attivazione di un servizio telefonico è una voce di danno e come tale deve essere ristorata ai consumatori ed alle società. L’azienda è stata è stato risarcita con 2 mila euro.
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