Si terrà domenica prossima, la Celebrazione Eucaristica e il Rito della Beatificazione della serva di Dio Madre Maria di Gesù Santocanale di Cinisi, presieduti dal Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, e concelebrata dagli Arcivescovi e Vescovi di Sicilia, Albania, Brasile, Madagascar e Messico. L’evento verrà trasmesso in diretta dalla Basilica Cattedrale di Monreale ,su Tv 2000 e su Teleoccidente Canale 73, domenica 12 giugno, dalle 17 alle 19. Il segnale sarà in diretta anche su TelePace e in streaming nel sito web delle Cappuccine.

E domani sera (sabato 11 giugno) a Cinisi, alla Chiesa Madre Santa Fara, si terrà la messa per la vigilia della beatificazione.

Madre Maria di Gesù, al secolo Carolina Santocanale, dei baroni della Celsa reale, nacque a Palermo il 2 ottobre del 1852. Istruita in casa, dall’età di 15 anni trascorse i mesi estivi a Cinisi, residenza del nonno, Paolo Stagno, ricco proprietario terriero ed è al capezzale del nonno morente che nel 1872 conobbe il parroco don Mauro Venuti che, per manifesta volontà di Dio, la guidò alla vita di totale consacrazione e l’aiutò a fondare, nel 1887, con tre compagne, l’Istituto Suore Terziarie Francescane che dedicò all’Immacoltata di Lourdes.

Dopo un anno di formazione, nel 1888, Carolina, divenuta suor Maria di Gesù, con la bisaccia sulle spalle assieme alle tre compagne, iniziò la questua per aiutare i tanti poveri del paese e facendo la catechesi a 200 ragazzi che vivevano lontani dalla chiesa ma anche dalla scuola. Girando di casa in casa, suor Maria di Gesù, notò come sei fanciulle, prive della mamma, vagavano da una famiglia all’altra in cerca di assistenza e creò per loro l’orfanotrofio; cui, a breve distanza, per richiesta delle famiglie meno abbienti, seguì l’educandato.

Madre Maria di Gesù Santocanale, sensibile alla sofferenza dei poveri, trasformò un magazzino della grande casa ereditata dai genitori, in una “sala immensa” e, per dieci anni, offrì il piatto caldo a cento poveri del paese. Per le “persone sole, ebbe un debole particolare: nessun vecchietto morì senza che non ci fosse lei al suo capezzale, preparandolo al passaggio e provvedendo a fargli ricevere gli ultimi sacramenti.

Dopo diverse prove spirituali, finalmente per opera del Padre Cappuccino Giovanni Schiavo da Palermo, ricevette Regola e Costituzioni e l’8 dicembre del 1909 ottenne dal Vescovo di Monreale il Decreto di approvazione diocesana. Lo stesso giorno il Padre Generale dei Cappuccini le concesse l’Aggregazione all’Ordine. Ma la prova non si arrestò: calunnie, maldicenze, chiusura del noviziato, obbligo del Vescovo di aprire nuove Case fuori Cinisi, nonché fare atto di vendita della grande casa avuta, a quattro suore…

La madre sopportò tutto con pazienza e carità eroica. La sera del 27 gennaio del 1923, dopo una giornata d’intenso lavoro, morì d’infarto, mentre la gente che, nottetempo accorse davanti la sua salma gridando in un coro unanime: è morta una santa!

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