Nominato il nuovo prefetto di Palermo è Maria Teresa Cucinotta. Subentra al prefetto Giuseppe Forlani andato in pensione. Era arrivato il 22 maggio del 2020 in piena pandemia e ha coordinato tutti gli interventi per limitare la diffusione del Covid19.

La decisione del consiglio dei ministri

Nata a Palermo 63 anni fa, come ultimo incarico Cucinotta è stata prefetto di Catanzaro. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza e l’abilitazione alla professione forense nel 1985 è risultata vincitrice del concorso per cancelliere presso la Corte d’Appello di Milano. Dal 1985, ha prestato servizio per 3 anni presso la prefettura di Messina dove si è occupata del Contenzioso Invalidi Civili. Dal 1988 e sino al 2007 ha prestato servizio presso la prefettura di Palermo.

Prima assegnazione ai servizi civili

Assegnata inizialmente alla Divisione Servizi Civili, con incarico di segretario per l’esame delle pratiche di invalidità civile, ha successivamente svolto le mansioni di capo della segreteria particolare del prefetto e addetto stampa. Dal marzo 2001 al gennaio 2002 ha ricoperto l’incarico di capo dell’ufficio del commissario delegato per l’Emergenza Idrica Sicilia ed Isole Minori, a seguito dell’emanazione dell’ordinanza, a firma del ministro dell’Interno delegato per il coordinamento della protezione civile.

Successivamente, nel corso del 2002, ha svolto incarichi speciali presso l’Ufficio di Protezione Civile. Dal 1° dicembre 2003 ha avuto conferito l’incarico di funzione di vice capo di gabinetto: dirigente in posizione di staff, responsabile comunicazione e documentazione.

Vice prefetto a Siracusa, prefetto a Caltanissetta

Dal 12 novembre 2007 al 2 settembre 2010 ha svolto l’incarico di viceprefetto vicario della prefettura di Siracusa e poi di Palermo. Nel 2015 è stata nominata prefetto di Caltanissetta. Dal 15 ottobre 2018 è stata destinata a svolgere le funzioni di prefetto nella provincia di Lecce, poi Catanzaro e ora torna a Palermo.

Renato Cortese ritorna dopo assoluzione per il caso Shalabayeva

Il Consiglio dei ministri ha deliberato anche il rientro dalla posizione di disponibilità del dirigente generale di pubblica sicurezza Renato Cortese, per il conferimento delle funzioni di Direttore dell’Ufficio centrale ispettivo del Ministero dell’interno. L’ex questore di Palermo, noto per avere arrestato il boss di Cosa nostra Bernardo Provenzano, ma anche i mafiosi Giovanni Brusca e Gaspare Spatuzza, era stato rimosso dall’incarico dopo la condanna di primo grado per il caso Shalabayeva. Condanna poi ribaltata nel processo d’appello.

Cortese è stato assolto con formula piena.