Quando ha visto i Carabinieri ha tentato di scappare, di cambiare strada. Ha capito che stavolta era finita. La latitanza di Matteo Messina Denaro è finita, dopo quasi 30 anni, questa mattina di buonora all’ingresso della clinica La Maddalena, nel quartiere San Lorenzo di Palermo.

 

Andrea Bonafede, così si faceva chiamare, era in cura per un tumore e questa mattina si è presentato per un day hospital programmato ma i Carabinieri del Ros sapevano già che Bonafede, in realtà, era Matteo Messina Denaro l’ultima primula rossa della mafia. L’ospedale è stato cinto d’assedio e il tentativo di fuga è caduto nel vuoto.
Fermati e identificati tutti nell’ospedale, nel parcheggio, nelle adiacenze. Poi Messina Denaro è stato portato prima alla Caserma Carabinieri di San Lorenzo e poi a Boccadifalco, alla stazione carabinieri elitrasportati. Lo stesso percorso che esattamente 30 anni fa fece anche Totò Riina, arrestato dal Capitano Ultimo il 15 gennaio 1993, portato a San Lorenzo e poi a Boccadifalco.

La confessione e l’arresto dell’autista

Dopo l’arresto ha confessato, “si sono io” ha detto. Con lui è stato arrestato anche il suo autista, Giovanni Luppino. Separato dal boss, viene attualmente interrogato. L’inchiesta è solo all’inizio.

La latitanza

La latitanza di Messina Denaro era cominciata poco dopo l’arresto di Riina, nel maggio successivo, e finisce esattamente trent’anni dopo.
Più volte era sfuggito alla cattura, decine i favoreggiatori arrestati negli anni, e ammontano a centinaia di milioni i beni sequestrati a lui e ai suoi parenti.

L’identikit

Negli anni è circolato un identikit della Primula Rossa. dalle prima immagini che seguono l’arresto appare abbastanza somigliante. insomma, riconoscerlo non era impossibile. E da almeno due anni si diceva che fosse malato, che fosse in cura a Palermo e circolasse.

Cosa ha detto il capo del Ros

Matteo Messina Denaro si era recato nella clinica privata dove è stato arrestato “per sottoporsi a terapie”. Lo dice il comandante del Ros dei carabinieri Pasquale Angelosanto dopo l’arresto del boss compiuto dagli uomini del raggruppamento speciale assieme a quelli del Gis e dei comandi territoriali. “Oggi 16 gennaio 2023 i Carabinieri del Ros, del Gis e dei comandi territoriali della Regione Sicilia nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo hanno tratto in arresto il latitante Matteo Messina Denaro all’interno di una struttura sanitaria a Palermo dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche”. Lo afferma all’AGI il generale di divisione Pasquale Angelosanto, comandante dei Ros.

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