Mattias Conti, il terzo giovane arrestato per la strage di Monreale, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Ivana Vassallo.

Il giovane, difeso dall’avvocato Francesco Oddo, ha reso dichiarazioni spontanee.

Si è detto dispiaciuto per quanto successo, ma ha auspicato che le indagini possano andare avanti e fare chiarezza su quanto realmente accaduto quella sera.

Mattias è il terzo fermato per la sparatoria di Monreale che, la notte tra sabato 26 e domenica 27 aprile, ha provocato la morte di tre giovani. A finire in manette, con l’accusa di concorso in strage e lesioni personali aggravate nonché di detenzione illegale e porto abusivo di pistola, è Mattias Conti, 19 anni. Anche lui, come gli altri due ragazzi arrestati, è originario del quartiere Zen.

Il fermo è avvenuto su disposizione della procura di Palermo coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia. Mattias Conti, stando alle indagini, avrebbe partecipato alla sparatoria costata la vita a Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli, assassinati a colpi di pistola durante una rissa nel centro della città. Prima di Conti, che ha fatto fuoco sulla folla, erano stati fermati Salvatore Calvaruso e Samuel Acquisto.

Quest’ultimo avrebbe istigato gli amici a sparare.

Anche lui avrebbe impugnato la pistola

Il 19enne fermato oggi dai carabinieri sarebbe il secondo giovane ad aver impugnato la pistola e sparare, insieme al coetaneo Salvatore Calvaruso che è stato il primo dei tre fermati. Secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe impugnato una pistola ed esploso diversi colpi di arma da fuoco sulla folla, radunatasi in via Benedetto D’Acquisto di Monreale. L’indagato, che a seguito della sua iniziale irreperibilità si è successivamente presentato presso la caserma dei carabinieri di Monreale accompagnato dal proprio legale, si trova al momento alla Casa Circondariale Pagliarelli del capoluogo siciliano per essere poi interrogato dal gip di Palermo.

Identificato grazie a un post sui social

Per identificare Mattias Conti fondamentale per gli investigatori è stata una foto pubblicata sui social dalla fidanzata di uno dei tre ventenni assassinati. L’immagine, scattata poco prima della sparatoria, ritrae due dei tre arrestati: nello scatto c’erano Salvatore Calvaruso, il primo dei fermati, e lo stesso Conti con indosso il medesimo abbigliamento visibile nei filmati di videosorveglianza della zona della strage, acquisiti poi, dalla polizia giudiziaria. Conti aveva scarpe scure ed un piumino. In foto con i due c’era anche un altro ragazzo. L’immagine è stata fondamentale per l’identificazione del fermato, poi riconosciuto anche da diversi testimoni oculari.

Il racconto di un testimone

Mattias Conti dopo aver fatto fuoco avrebbe alzato in aria le braccia in segno di vittoria. Lo racconta uno dei testimoni oculari che hanno consentito l’identificazione del 19enne. “Lui è quello sul motore grosso, aveva un giubbotto bianco e il casco Momo Design grigio opaco con le scritte nere – ha raccontato il testimone – Lui era seduto dietro questa moto (come passeggero), che era un GS (preciso di aver visto i borsoni laterali), il suo giubbino era bianco con le cuciture tipo Blauer. Dopo la prima raffica di colpi io mi ero allontanato, quindi tornavo indietro verso la piazza e in quel momento vedevo arrivare verso di me, sulla strada, il GS: a bordo c’era il soggetto in foto e io lo vedevo che, mentre stringeva in una mano il casco descritto prima, alzava entrambe le braccia in aria, come per fare un segno di vittoria”.