“Oggi da Palermo lanciamo un messaggio ai governi nazionale e regionale. La Sicilia è una parte integrante di quel Mezzogiorno il cui sviluppo è essenziale per tutto il Paese. Dalla Sicilia e dal Mezzogiorno che hanno sofferto in maniera doppia la crisi anche e soprattutto nel settore del lavoro, deve ripartire lo sviluppo e la crescita perchè solo il lavoro è la base per parlare di pensioni”.
Così Maurizio Landini leader nazionale della Fiom e presto, probabilmente, della Cgil intera lancia da Palermo e da BlogSicilia il suo messaggio nella giornata della manifestazione generale contro le scelte del governo sulle pensioni.
Palermo è una delle cinque piazze italiane scelte per questa manifestazione. E a Palermo è giunto già da ieri sera proprio il leader Fiom. Lo abbiamo incontrato in hotel prima dell’inizio della manifestazione, un po’ rincuorato da qualche bagliore di sole che lascia sperare non si tratti di un corteo bagnato.
Scherza Landini: “Meglio essere fortunati e asciutti. Se pioverà lo farà dopo le 13, quando avremo finito tutto”.
Scherzi a parte il segretario nazionale Fiom parla del progetto Cgil sulle pensioni e si rivolge alla Camera alla quale chiede di cambiare il provvedimento del governo: “Noi lottiamo per la flessibilità in uscita del lavoratore – dice ancora a BlogSicilia – che fra i 62 e i 70 anni possa scegliere quando andare senza dover inseguire una pensione che gli sfugge via. Noi lottiamo per una pensione minima di 930 euro per tutti. Le risorse ci sono, è una questione di scelte. E poi il grande tema è lo sviluppo. Bisogna creare lavoro perchè questa è la base di tutto”.
Landini perchè la scelta di Palermo?
“Palermo come Bari e come Cagliari sono quel Sud che ha patito in misura doppia la crisi. Sono quel Mezzogiorno dal quale bisogna ripartire. Siamo rimasti solo noi a dirlo ma bisogna farlo. Palermo perchè c’è tanto da dire anche qui a livello locale. Palermo perchè risponde alla chiamata del sindacato e sente l’esigenza di protestare”.
Qui da poco è stato eletto un governo di centrodestra e si dice che questa elezione farà da traino anche a livello nazionale. La Cgil siciliana ha lanciato il dialogo nei confronti proprio di questo governo
“I compagni siciliani hanno fatto bene perchè il sindacato non deve essere vicino o lontano da questo o da quel governo. Noi con i governi ci dobbiamo confrontare sulle cose da fare e su quelle che fanno. E’ giusto che ci sia un incontro, è giusto parlare di sviluppo e di crescita. E’ questo che il sindacato deve continuare a fare e, dove lo avesse dimenticato, ricominciare a farlo”
Però voi siete riconosciuti come sindacato di sinistra. Oggi si parla tanto di una possibile vicinanza a Mdp e compagni e di una ledaership di Pietro Grasso per questa formazione di sinistra
“Se Grasso riesce a mettere insieme queste forze bene, gli faccio gli auguri. Ma il sindacato è un’altra cosa. Noi non diamo e non dobbiamo dare indicazioni di voto ma parlare con i lavoratori e dei lavoratori e confrontarci con tutti”.
Parlate di sviluppo del Sud, ma cosa fare per farlo ripartire. La prima cosa da chiedere a qualunque governo?
“Prima di tutto occorre far ripartire gli investimenti. La nostra proposta è quella di ricominciare dal territorio. La riparazione, il ripristino del territorio, il suo abbellimento. Le infrastrutturazioni. Sono tutte opere necessarie, visibili e fruibili per i cittadini e che creano lavoro e benessere. Ripartiamo con gli investimenti nel territorio. Verranno poi a seguire tutti gli altri”.
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