La Corte di Cassazione ha messo il sigillo alla maxi confisca da 100 milioni di euro nei confronti di Gaspare Finocchio, 89 anni, condannato dalla corte d’appello nel 2007 a 7 anni e 3 mesi di reclusione per 416 bis. I finanzieri del comando provinciale hanno eseguito il provvedimento di confisca della sezione misure di prevenzione, su richiesta della Dda.

Finocchio era stato arrestato nel 2003, insieme al figlio Giuseppe ed ai fratelli Diego e Pietro Rinella, ritenuti i soggetti di vertice della famiglia mafiosa di Trabia. Per lui arrivò quella volta l’assoluzione. Anche se l’imprenditore edile si è sempre dichiarato vittima, dalle indagini è emerso un legame con la famiglia mafiosa di Trabia. Come dichiarava Antonino Giuffrè: «La costa da Buonfornello a Campofelice è stata terra di conquista e di scempio» per la mafia che in quegli anni investiva nella provincia e proprio in questa ottica Gaspare Finocchio avrebbe accettato l’intestazione fittizia di alcuni dei beni della famiglia Rinella.

 

Altri collaboratori di giustizia, tra cui Salvatore Contorno, Tullio Cannella, Giovanni Brusca e Giovanni Drago, hanno poi nel tempo affermato che il proposto era socio in affari o comunque un imprenditore “vicino” ad altri autorevoli esponenti mafiosi di Cosa nostra palermitana, tra cui i Graviano.

Gli accertamenti deli finanzieri del Gico delegati dalla procura hanno evidenziato una significativa sproporzione, che negli anni 90 ammontava a quasi 6 miliardi di vecchie lire, tra l’ingente valore dei beni e degli investimenti effettuati nel tempo ed i redditi dichiarati da Finocchio e dai soggetti ritenuti suoi prestanome, formali intestatari di parte degli asset proposti per la misura ablativa.

Il Tribunale di Palermo nel 2004 ha emesso diversi provvedimenti di sequestro che aggredivano gran parte del patrimonio immobiliare della famiglia del costruttore, nonché diverse società. Il provvedimento di confisca riguarda 6 imprese e 377 immobili (tra terreni, ville, abitazioni, box, magazzini e terreni edificabili e non), tra i quali spiccano i complessi realizzati nel quartiere Brancaccio di Palermo e i villini di “Torre Roccella” a Campofelice di Roccella (Pa). Ci sono anche 17 rapporti finanziari.

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