- I medici di famiglia sono disponibili a somministrare i vaccini anti covid19
- Lo afferma la Fimmg, federazione dei medici, che smentisce l’opposizione raccontata dai media
- Il ‘sindacato’ dei medici si dice disponibile a fare la propria parte
I medici di famiglia non sono disponibili a somministrare il vaccino contro il covid19 così come non si sono mai resi disponibili ad effettuare i tamponi nei loro studi medici e anzi taluni si rifiutano di far entrare in studio i pazienti che non abbiano un risultato di tampone negativo.
La notizia rimbalza da due giorni su tutti i mezzi di informazione tanto da indurre la Fimmg, la federazione dei Medici di medicina generale che raccoglie la maggioranza dei medici di famiglia a riunire d’urgenza il direttivo. Ne emerge un quadro molto diverso da quello che si racconta in questi giorni e che ha avuto origine da un articolo ora smentito categoricamente
“Notizia falsa e senza fondamento” sostiene Il segretario regionale della Fimmg Luigi Galvano smentendo categoricamente l’articolo pubblicato venerdì 22 gennaio 2021 che partiva da Gela nel raccontare questa opposizione die medici di famiglia
“La diffusione della notizia – chiarisce il segretario regionale dei medici di famiglia – ha innescato un dibattito sulla stampa e sui social che ha indotto la Fimmg, il giorno dopo, a riunire d’urgenza un consiglio regionale per riaffermare che i medici di famiglia sono disponibili alla vaccinazione anti covid, nel rispetto di quanto prevede il Piano strategico redatto dal Ministero della Salute, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Iss, Agenas, Aifa, ed essere parte attiva nella preparazione, l’implementazione dei punti vaccinali e l’organizzazione delle sedute vaccinali”.
“Grazie anche al rapporto fiduciario con i pazienti – spiega Galvano – negli anni i medici di famiglia hanno acquisito grande esperienza nelle campagne vaccinali organizzate di concerto con il Dipartimento regionale per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico (Dasoe) sia in termini organizzativi che di gestione”. Perciò, ribadisce il segretario “siamo disponibili fin d’ora a dare il nostro contributo secondo le modalità del Piano strategico nazionale”.
Dunque l’organismo ‘sindacale’ dei medici si dice possibilista e non contrario aprioristicamente ma bisognerà ora vedere alla luce dei fatti come andranno davvero le cose
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