Le visite del medico allergologo Lorenzo Barresi arrestato oggi per violenza sessuale non erano tutte uguali. Duravano circa 20, 30 minuti se nello studio c’era un uomo o una donna anziana.

La visita durava anche un’ora se nella stanza entrava una giovane donna sola. Le differenze le hanno notate i carabinieri nel corso delle indagini. Con le donne sole il medico si attardava ponendo diverse domande sulle parti intime della paziente, effettuare un esame e palpare la regione inguinale e persuadere la paziente ad effettuare un controllo nella zona del seno affermando di essere oltre che allergologo anche un senologo.

Il medico in diverse occasioni con la pazienti giovani effettuava una visita anche in altre parti del corpo come zona lombare, arti inferiori e glutei. Nel corso delle indagini i militari hanno ascoltato una telefonata tra Barresi e il direttore sanitario del centro nel quale il medico visitava. Il dottore finito oggi agli arresti domiciliari ha confidato al direttore di essere stato denunciato nel 2019 da una ragazza.

L’allergologo respingeva le accuse: “Io ho lavorato nell’interesse di pazienti per salvarli dalla malattia”. Il direttore, che credeva nella buona fede e nelle capacità professionali dell’allergologo, lo metteva in guardia: “Non devi dare la possibilità che fraintendono … oggi la gente è malvagia … ma non si deve spogliare più nessuno. Riduci le visite a quindici minuti e usa le tre stanze in modo tale da non restare mai da solo con le pazienti”. Per il gip che ha emesso il provvedimento il comportamento del medico è da censurare.

“Solo nel caso di pazienti donne possibilmente ancora giovani o piacenti in maniera ripetuta, quasi ossessiva – scrive il giudice per le indagini preliminari Clelia Maltese – non si limitava effettuare i controlli richiesti per le verifiche allergologiche ma sottoponeva le pazienti è una visita lunga e più ampia non da queste richiesta, palpandogli la zona mammaria e inguinale”. Secondo il giudice, “gli atti sessuali venivano artatamente ammantati da finalità diagnostiche del tutto ultronee rispetto alla visita alla consulenza espressamente richiesta all’indagato, accompagnata dall’ostentazione di conoscenza e specializzazioni mai ottenute dal sanitario”.

“lo ho un mare di compiti, sono allergologo, immunologo, – diceva il medico intercettato nello studio – mi occupo di prevenire le patologie degenerative degli anziani, poi sono senologo come le ho detto e quindi mi occupo molto di prevenzione quindi ha capito La vastità di gamma di cose di cui mi occupo? E la paziente rispondeva: “Bravo”

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