Sono in tanti a chiedersi se Matteo Messina Denaro, il capo di Cosa nostra siciliana, davanti alla prospettiva di una vita in regime di 41 bis e con una grave malattia, possa decidere di svelare i tanti segreti sugli ultimi 40 anni. Secondo l’ex pm Ingroia, il boss di Castelvetrano potrebbe vestire i panni del collaboratore di giustizia in base alle sue aspettative di vita.
“Pentirsi? Dipende da aspettativa di vita”
“Se maggiore, forse due conti se li farà poiché è custode – dice Ingroia all’AGI – di segreti e di verità degli ultimi 30-40 anni. Sa tutto o quasi tutto degli aspetti oggi ancora oscuri dietro le stragi, oltre che della Trattativa Stato-mafia e dell’agenda rossa di Borsellino. Tra l’altro, secondo collaboratore Baiardo, era Messina Denaro a custodire l’agenda rossa di Borsellino, ma non credo che la troveranno in questo covo perquisito oggi. Forse potrebbe usare questa cosa per aprire una ‘trattativa’ con lo Stato”.
I covi di Messina Denaro e Riina
La scoperta del covo di Matteo Messina Denaro ed i controlli avviati dai carabinieri fanno tornare alla mente le polemiche attorno alla mancata perquisizione della casa di Totò Riina. L’ex pm della Procura di Palermo, Antonio Ingroia, nell’intervista all’AGI, analizza queste due circostanze.
“Memori delle esperienze del passato, c’è stata, vedo dalle cronache, una perquisizione accurata, con i rilievi fatti dai Ris. Tra un covo abbandonato – dice Ingroia all’AGI – e non perquisito e la minuziosa perquisizione di oggi c’è un abisso, che smentisce quei carabinieri che ritenevano inutile perquisire il covo di Riina perché, dicevano, non era pensabile che Riina vi tenesse qualcosa dentro”.
Ingroia sconfitto a Campobello di Mazara
Ingroia ha anche parlato della sua esperienza politica, ricordando proprio la sua sconfitta a Campobello di Mazara. “Indagai su Messina Denaro, insomma conoscevo – dice all’AGI Ingroia – questo territorio e mi chiesero una presenza simbolica: non andò male, ma persi le elezioni. Ricordo che facevo i comizi non in una piazza, ma in un corso. Dissi che il risultato elettorale era stato condizionato dalla presenza mafiosa, e quanto accade oggi me ne dà ulteriore conferma anche se non potevo sospettare che il proprio il covo di Messina Denaro fosse lì e il boss andasse in giro per strada indisturbato”.
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