“Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno fatto emergere l’effettivo contributo prestato in modo convinto e consapevole dall’indagata all’interno dell’associazione, veicolando informazioni, eseguendo le direttive del capo e gestendo la cassa comune, il tutto come preziosa e fedele esecutrice delle direttive del capomafia latitante ed agendo anche nella piena conoscenza di argomenti, questioni, nomi in codice e segnali”. A parlare del ruolo centrale rivestito in Cosa nostra dalla sorella di Matteo Messina Denaro, Rosalia, è il tribunale del Riesame che ha depositato le motivazioni del provvedimento col quale ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dal legale della donna.

La sorella del boss è stata arrestata a marzo scorso per associazione mafiosa.

Il tribunale parla di “una stretta, protratta e variegata compenetrazione della donna con Cosa Nostra” e di un suo “contributo radicato e stabile offerto all’interno dell’associazione in più ambiti come il coordinamento del sistema di trasmissione delle comunicazioni in modo continuativo e fiduciario”.

Rosalia Messina Denaro sarebbe stata “abituale veicolatrice di messaggi in modo da consentire all’esponente di vertice di continuare ad esercitare le sue funzioni direttive, occupandosi di incarichi coinvolgenti terzi individui, gestendo la cassa comune dell’associazione e predisponendo l’apposito rendiconto, programmando modi accorti di gestire le situazioni di criticità, e dunque dando pienamente conto dell’assunzione da parte sua di compiti variegati, specifici e stabili, sintomatici di una disponibilità assoluta su cui l’associazione poteva costantemente fare affidamento e idonei a rivelare il consapevole contributo causale e volontario alla realizzazione dei fini del sodalizio criminale”.

La fedele cassiera della cosca, ecco il ruolo di Rosalia Messina Denaro

Gli inquirenti la definiscono la “fedele cassiera” della cosca, la ragioniera di Matteo Messina Denaro. Ruolo delicatissimo e allo stesso tempo di primissimo piano. E lo avrebbe rivestito almeno per una decina di anni. Parliamo di Rosalia “Rosetta” Messina Denaro, sorella dell’oramai ex latitante, finita in manette tre giorni fa. Il suo profilo viene tratteggiato dalla Procura e dal Gip del tribunale di Palermo nell’ordinanza di custodia cautelare.

Una donna che potrebbe sapere molti, moltissimi segreti. Per aver avuto un ruolo del genere deve necessariamente custodire anche importanti passaggi interni a cosa nostra nell’ultimo decennio. Una sorta di scrigno.

I pizzini

Un profilo che viene fuori dall’analisi dei pizzini. I carabinieri li hanno ritrovati in uno dei covi di Matteo Messina Denaro, un immobile in uso a Rosalia. Si parla di “eccezionale valore indiziario dello scritto”. Gli scritti sono quelli rinvenuti nascosti nell’intercapedine di una sedia e in una botola nel sottotetto della casa di campagna di contrada Strasatti di Campobello di Mazara.