L’Ars ci riprova. Dopo le due sedute della scorsa settimana che hanno prodotto un (quasi) nulla di fatto è convocata per oggi a mezzogiorno l’aula che dovrà approvare il rendiconto 2016 sul quale si è concentrata la Corte dei Conti, l’assestamento di Bilancio e la legge sulle Province che di fatto reintroduce il voto diretto.

Si tratta di vere e proprie emergenze che, come ha sottolineato l’assessore al Bilancio, Alessandro Baccei, qualora non dovessero essere approvate provocheranno problemi e disagi a partire dagli oltre seimila dipendenti delle ex Province che non potranno più percepire lo stipendio; gli enti locali che non potranno pagare le rate dei mutui, con il forte rischio di andare in dissesto; i turisti che non potranno visitare i musei nei giorni festivi e la sera.

A più riprese è stata invocata la partecipazione dei deputati, perlopiù di maggioranza, ai quali si è rivolto proprio Baccei chiedendo di “esprimere dignitosamente il proprio ruolo e dare finalmente le risposte attese dai cittadini siciliani”.

Nei giorni scorsi era stato particolarmente duro il capogruppo di Fi, Marco Falcone che aveva giudicato “imbarazzante vedere come ben sette deputati del PD siano in congedo, cioè anzitempo in vacanza, quando l’opposizione è invece sempre in aula, e solo grazie alla sua presenza è stata possibile l’approvazione di alcune norme”.

All’esponente di Fi risponde aveva replicato il vicecapo gruppo del Pd, Giovanni Panepinto, che lanciando un appello ai colleghi ed assessori del suo partito aveva anche ricordato che “l’opposizione fa il suo ruolo, evidenzia le assenze della maggioranza… però ogni tanto dimentica di avere contribuito in molte occasioni alla stesura di norme e documenti finanziari. Spero se ne ricordino, almeno martedì”.

Da settimane il parlamento siciliano non riesce ad esitare una legge.