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“Negli ultimi diciotto anni della mia vita professionale ho vissuto nel back office della politica. Per fare capire a tutti di cosa si tratta,  io sono uno di quelli che ha scritto, che scrive leggi, disegni, legge, mozioni, interpellanze, eccetera. Adesso voglio fare parte del front office della politica. Perché conosco il mio territorio, amo la mia terra e credo che ci sia necessità adesso di un po’ di qualità in più rispetto a quella che abbiamo avuto sinora”. Con queste parole, Michele Pivetti ha spiegato a Talk Sicilia le ragioni della sua candidatura all’Assemblea regionale siciliana. Avvocato cassazionista e docente universitario, Pivetti ha ricoperto l’incarico di consulente giuridico in Senato e alla Presidenza del Senato, ai tempi di Renato Schifani. Oltre all’incarico di Palazzo Madama, Pivetti ha svolto quello stesso ruolo anche al Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico.

Pivetti, “Finito il tempo di restare dietro le quinte”

Il tempo di restare dietro le quinte è finito. E’ il momento -spiega Pivetti – di metterci la faccia. Ed arriva così la candidatura con Fratelli d’Italia all’Ars.  Sono tante le leggi e i provvedimenti generati dal pensiero di Pivetti. La norma a cui tiene di più riguarda un intervento per la città di Barletta, in Puglia. “Avevamo individuato dei fondi che potevano essere utilizzati per le infrastrutture delle piccole città. Riuscimmo, grazie alla collaborazione di un mio carissimo amico, il senatore Dario Damiani, a scrivere un disegno di legge apposito, trasformato poi in emendamento ed approvato.  Grazie a quell’intuizione siamo riusciti a far arrivare alla città di Barletta 23 milioni di euro, prima 15 e poi otto. Grazie a quelle risorse sono stati appaltati i lavori per il Porto. Alla fine questa operazione fu anche politicamente molto vantaggiosa perché Barletta, dopo 60 anni di sinistra, è diventata una città di centrodestra”.