La natura aveva donato al Comune di Carini un giacimento d’oro. Nove chilometri di spiagge che negli anni passati sono stati devastati dalla costruzione entro i 150 metri dalla battigia di migliaia di villette. Alcune immense, tante piccole e brutte che hanno reso con gli scarichi a mare quel tratto di costa tra i più inquinati.

Dal 1997 il sindaco Giovì Monteleone, prima come assessore della giunta di Nino Mannino, adesso come sindaco di sinistra, in una terra che vota sempre per il centro destra, cerca da dieci anni con caparbietà di realizzare il suo sogno. Riconquistare la spiaggia.

Chi si reca all’aeroporto conosce bene quel muro di cemento che in più punti ormai lascia intravedere il mare. Di lavoro ce n’è ancora tanto ma a poco a poco quel sogno sta prendendo forma.

Riconquistare la spiaggia

“Adesso siamo a un punto che stiamo cercando di liberare l’arenile senza soluzione di continuità. Un tratto di spiaggia, un chilometro e mezzo circa. C’è tutto e abbiamo iniziato, oltre le demolizioni, anche un lavoro di bonifica della spiaggia. Perché in parte, alcuni proprietari hanno auto demolito hanno lasciato sotto il piano del sedime rifiuti e cemento armato a volte anche amianto. Si sta scavando sotto quello che resta delle demolizioni e c’è un grande lavoro da fare che non termina neppure quando si finisce la bonifica. Questi tratti di spiaggia liberati vanno presidiati  perché vengono trasformati in discariche”.

Giovì Monteleone, sindaco di Carini

I numeri dell’abusivismo

Noi abbiamo emesso più di 1150 ordinanze di demolizione. Ne abbiamo eseguite 300 ma sono ancora tante quelle che devono andare giù. Molti proprietari sono riusciti a sanarle perché realizzate prima della legge che fissava nei 150 metri dal mare il tratto di spiaggia da preservare.  Il nostro lavoro è faticoso. Prima di abbattere le tonnellate di cemento bisogna abbattere tonnellate di carta bollata. I proprietari cercando in tutti i modi di salvare le abitazioni anche quando è evidente a tutti che sono abusive. A volte ci sono degli annunci di sanatoria e ripartono con i ricorsi. Tutte le cause sono state vinte da un avvocato che avevamo nell’ufficio legale del Comune adesso sono in due. Il 95% delle cause le abbiamo vinte.

Il bando per affidare le spiagge

Per la prossima stagione balneare, non avremmo voluto, ma siamo costretti a predisporre un bando per cedere alcuni lotti ai privati perché questi tratti vanno presidiati. Quest’anno c’erano diciamo le ruspe in azione e la gente sabato domenica andava a piazzare le tende sotto le ruspe. Almeno 2500 bagnanti che si riversano gran parte della vicina città nella spiaggia libera. Anche se devo dire a questi vacanzieri che dovrebbero avere più rispetto della nostra costa e portare via i rifiuti anziché lasciarli in spiaggia. Speriamo quest’anno di affidare dai quattro ai cinque lotti. Aspettiamo che l’Asp ci dia anche via libera per la balneabilità ci sono difficoltà che stiamo cercando di superare.

Come funziona il depuratore dell’ex Asi

Il depuratore funziona. Anche se manca il pennello a mare i prelievi fatti nei pressi dello scarico sono ottimi. Da alcuni anni abbiamo affidato il servizio all’Amap che si è aggiudicata il servizio unico integrato del territorio di Carini, Capaci Torretta Isola delle Femmine. E’ previsto un intervento dal commissario per la depurazione, non solo rifare il pennello a mare, ma anche fare un revamping del depuratore e adattarlo anche a ricevere le acque reflue dei comuni di Cinisi e Terrasini. Per questo c’è stata un po’ di polemica. Ci sono tutti i pareri e quindi penso che fra qualche anno incominceranno i lavori per sia ristrutturare e potenziare il depuratore.

Carini il Comune che ha avuto più fondi in Italia per le demolizioni

Noi siamo il Comune che ha ricevuto in Italia i maggiori fondi di demolizione. Abbiamo avuto ben cinque interventi del ministero per Infrastrutture e trasporti. Però il Comune ha cofinanziato per il 50%, quindi abbiamo fatto un investimento  comunale di 1.800.000 euro. Poi abbiamo avuto pure i fondi per la bonifica, quello che si sta facendo e finalmente si vede la spiaggia.

Prime case demolite di parenti del sindaco Mannino e dell’assessore Monteleone

A luglio del 1997 ci sono state le prime demolizioni. Ricordo che c’erano allora la Commissione lavoro e le Commissione per le sanatorie. Adesso non c’è bisogno perché direttamente l’ufficio si assume la responsabilità. Gli uffici portarono in commissione le prime in pratiche delle ville da abbattere. E guarda caso erano quelle dei  parenti miei, del sindaco e di qualche consigliere comunale della nostra maggioranza. Pensavano che portando queste forse avrebbero bloccato il progetto. Ricordo che dissi agli uffici di non considerare di chi fossero le case da abbattere. Se fossero state abusive dovevano andare giù quelle dei parenti come quelle degli altri proprietari.

Il partito del mattone spunta ciclicamente

Guardi hanno tentato ciclicamente di sanare le ville e le costruzioni sui 150 metri. Allora c’era il presidente della Regione Capodicasa e c’era ad Agrigento Sodano che aveva iniziato a sanare, mentre a Carini avevamo iniziato a demolire.  Abbiamo scritto a Capodicasa e gli dissi “Caro compagno abbiamo sbagliato noi o sbaglia lui?” Ricordo poi l’intervento del segretario regionale dei Ds Claudio Fava e addirittura Walter Veltroni era segretario nazionale dei Ds e fu dato l’indirizzo politico che quella legge bisognava respingerla. Come vede i tentativi sono stati ciclici. Ogni quattro cinque anni e c’è sempre qualcuno che fa l’emendamento che cerca di catturare diciamo il consenso di coloro che hanno la casa sul mare. Per onestà intellettuale devo dire effettivamente che ci sono delle zone in cui magari ci sono agglomerati storicamente sul mare  e si possa valutare caso per caso, ma non si può fare un intervento di sanatoria generale. Ogni volta basta un emendamento per sommergere gli uffici di una massa di ricorsi.

La video intervista integrale