“Ci ha lasciato Maria Rosa Pilliu, animo nobile e battagliero”. Poche parole della casa editrice Feltrinelli per rendere omaggio alla donna coraggiosa che con la sorella Savina “ha guardato in faccia la mafia e ha risposto di no”.

È morta ieri, a 71 anni, in seguito a un arresto cardiaco, a Riace, dove si era recata per qualche giorno di vacanza. Le sorelle Pilliu di origine sarda erano proprietarie di case e un negozio di generi alimentari in via del Bersagliere. Entrarono in contrasto con il costruttore Pietro Lo Sicco, che voleva acquistare l’area è per realizzare un grande palazzo.

Quando le Pilliu rifiutarono, Lo Sicco, per costruire il suo palazzo di tre scale e 9 piani, dichiarò al Comune che le particelle fossero già sue e si impegnò a demolire le casette altrui. Poi buttò giù con la ruspa le case sopra e accanto a quelle delle sorelle, rimaste inagibili, ma in piedi. Le sorelle Pilliu hanno lottato per 30 anni e vinto in tutti i tribunali: i giudici amministrativi hanno dato torto alla società di Lo Sicco, e hanno annullato la concessione nel 1996.

Poi due sentenze civili definitive hanno stabilito che il palazzo debba essere arretrato (cioè abbattuto) per 2,2 metri per rispettare le distanze e che alle Pilliu spetta un risarcimento di 700 mila euro.

Invece il palazzo è rimasto al suo posto e le sorelle non hanno incassato un euro. Le Pilliu avevano iniziato a parlare a luglio 1992 con Paolo Borsellino pochi giorni prima che lo uccidessero.

“Forte, tenace e battagliera fino all’ultimo. Con coraggio ha detto di no alla prevaricazione mafiosa e si è battuta contro le schizofrenie di uno Stato che non l’ha mai riconosciuta vittima di mafia – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – Maria Rosa Pilliu ha incarnato i valori più belli e puri della lotta alla mafia contribuendo al cambiamento culturale della città. In questo momento di dolore sono vicino alla sorella Savina”.