“Non gioisco per la sua morte, ma non posso perdonarlo. Come mi insegna la mia religione avrei potuto concedergli il perdono se si fosse pentito, ma da lui nessun segno di redenzione è mai arrivato”. Così Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia ha commentato all’Ansa la morte del boss Totò Riina.

“Per quello che è stato il suo percorso mi pare evidente che non abbia mai mostrato segni di pentimento –  ha aggiunto – basta ricordare le recenti intercettazioni in cui gioiva della morte di Giovanni Falcone”.

“Il nostro sistema giudiziario garantisce e protegge la dignità dell’uomo. Lo ha fatto anche con Riina fino alla fine, anche attraverso la decisione del ministro della Giustizia di consentire ai familiari di incontrarlo nei suoi ultimi istanti di vita“.

“Resta il forte rimpianto che in vita non ci abbia svelato nulla della stagione delle stragi e dei tanti misteri che sono legati a lui”.

“Per lui – ha aggiunto – questo sarà il momento più difficile perché dovrà presentarsi davanti al tribunale di Dio a rendere conto del sangue e delle lacrime che ha fatto versare a degli innocenti”.

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