La sicurezza sui luoghi di lavoro legata alla formazione all’interno delle scuole. Due aspetti correlati per ridurre, fino ad eliminare, le morti bianche. Ne è convito Benito Giannino, ingegnere dell’Enel in pensione, autore del libro “Obiettivo Sicurezza – La “cura” per la cultura della sicurezza”, a cura di Pino Lo Bello, presentato al Convitto nazionale “Giovanni Falcone”, alla presenza di un pubblico numeroso.

Il dibattito, il lavoratore persona inserita in una rete di relazioni sociali

Coinvolti nel dibattito tutte le figure preposte alla prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro, previsti dal Decreto 81, medici, tecnici, legali e responsabili aziendali. Denominatore comune dell’incontro, la necessità di un nuovo approccio che ponga al centro non il lavoratore in quanto tale, ma come persona inserita in una rete di relazioni sociali.

L’autore: “Bollettino di guerra, prevenzione e cultura della sicurezza nelle scuole”

Benito Giannino, autore del libro “Obiettivo sicurezza”

“Sono stato spinto a scrivere questo libro – ha detto l’autore – perché ispirato dalle parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulle morti bianche e perché è un argomento che entra nelle coscienze. Purtroppo, per lavoro, ho visto tanti morti, in condizioni terribili. Mi è anche successo di doverli guardare in faccia e, oltre alla sofferenza, cogliere la sorpresa per un evento inaspettato, l’espressione negli occhi sgranati quasi a dire “perché è successo a me”? L’algoritmo per prevenire questo bollettino di guerra è dato dalla legislazione in materia coniugata ad una cultura che deve entrare nelle scuole, quindi il mio auspicio è che si possa cominciare a parlare di sicurezza sul lavoro fin dalle elementari, così che si diffonda dai giovani agli adulti”.

“Bisogna avere la cultura dell’altro”

L’iniziativa rientra nel progetto pedagogico della scuola improntata all’idea di “cura”. “E’ il Leitmotiv – ha spietato il rettore Cettina Giannino – che accompagna la nostra comunità educante, in ogni declinazione. La presentazione di questo libro, di cui è autore mio padre, un uomo diversamente giovane, pieno di umorismo, s’inserisce nelle attività che promuoviamo ogni giorno, formative ed educative, per debellare la cultura dello scarto. Avere cura dell’altro significa anche provvedere alla sicurezza e a una qualità della vita ottimale per lavoratori e dipendenti”.

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