Le Procure di Palermo e di Gela hanno aperto un’inchiesta dopo la morte sospetta di due dipendenti Eni che lavorano all’estero per la raffineria di Gela. Si tratta di Gianfranco Di Natale e del collega Filippo Russello.
Gianfranco Di Natale è morto giovedì scorso all’Ismett di Palermo dopo un ricovero di un mese. In seguito al decesso, i pm di Palermo hanno ordinato l’autopsia sul suo corpo. L’uomo era originario di Gela e la moglie nella sua denuncia presentata ai carabinieri avrebbe riferito che c’erano stati altri casi oltre a quello del marito di dipendenti che lavoravano all’estero e erano morti. Un’altra morte ritenuta sospetta dai magistrati è in effetti quella di Filippo Russello.
Di Natale ha avuto un arresto cardiaco mentre si trovava a Vittoria (Rg). I medici hanno preferito il trasferimento all’Ismett di Palermo dove è deceduto dopo un mese di ricovero in terapia intensiva. Secondo le prime indiscrezioni riportate da La Repubblica, i medici avrebbero diagnosticato un’infiammazione all’uomo. Ora i pm puntano a comprendere l’origine di questa patologia. Intanto è stata sequestrata la cartella clinica e sii attende l’esito dell’autopsia.
Dopo due giorni è morto Russello, anche lui dipendente Eni che viaggiava tra la Sicilia e l’Iraq. L’uomo è morto a causa di un infarto mentre era in sella alla sua bicicletta sulla Statale 115, che collega Gela a Licata. La famiglia ha deciso di presentare una denuncia per comprendere le esatte cause della morte. I magistrati della procura di Gela, coordinati dal procuratore Fernando Asaro, stanno decidendo se disporre l’autopsia.
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