Un uomo è deceduto in sala operatoria e per occultare le presunte imperizie degli anestesisti sarebbe stata falsificata la cartella clinica.

È un presunto caso di malasanità quello che emerge dall’inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Termini Imerese, come riporta il Giornale di Sicilia, che ha portato a un anno di sospensione dall’esercizio della professione medica di Giovanni Malta, responsabile dell’Unità di anestesia e rianimazione dell’Ospedale «Giuseppe Giglio» di Cefalù.

Il gip del Tribunale di Termini ha emesso la misura cautelare che è stata applicata nei confronti dell’indagato dall’Ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Palermo. Successivamente l’Ordine ha redatto una comunicazione, che porta la firma del presidente Toti Amato, in cui viene spiegato che il provvedimento è stato preso «a seguito dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva emessa in data 9 marzo 2017 dal Tribunale di Termini Imerese – Ufficio gip».

I fatti che hanno portato al provvedimento dell’autorità giudiziaria risalgono alle fine del mese di aprile del 2015, quando un uomo ricoverato nell’allora Reparto di traumatologia, mentre era in sala operatoria per l’intervento al femore, è deceduto – secondo l’accusa – a causa della presunta imperizia degli anestesisti.
Qualcuno, secondo i risultati delle indagini, avrebbe falsificato la cartella clinica, facendo sparire della documentazione ritenuta «compromettente».

Queste le accuse mosse dalla Procura termitana guidata dal magistrato Alfredo Morvillo, in seguito alle indagini condotte dai carabinieri di Cefalù, e che hanno condotto alla iscrizione scritto Malta nel registro degli indagati, addebitandogli le ipotesi di reato di omicidio colposo e falsificazione di cartella clinica. Così gli è stato applicato dal gip «in relazione ai reati oggetto di addebito provvisorio, la misura interdittiva del divieto temporaneo (un anno) dall’esercizio della professione medica».

Misura che è stata adottata come atto dovuto dall’Ordine dei medici, ed anche l’Ospedale «Giglio» ha iniziato una procedura interna, come spiega il professore Lorenzo Lupo, direttore sanitario del nosocomio madonita.

«Il dottor Malta – afferma il professore Lupo – è stato immediatamente sospeso ed è stato avviato un provvedimento amministrativo. Si ha fiducia nella magistratura inquirente e si spera che la vicenda possa concludersi nel più breve tempo possibile».

Giovanni Malta è un medico molto stimato per le sue qualità professionali. Tra l’altro, negli anni scorsi, ha fatto parte di un’equipe che ha eseguito una tumorectomia su un rene a ferro di cavallo con aneurisma, un intervento raro e ad alto rischio in cui il paziente è stato dimesso in ottime condizioni.

Al momento, però, preferisce non rilasciare nessuna dichiarazione, limitandosi a dire, raggiunto al telefono dal Giornale di Sicilia: «Ci sono ancora delle indagini in corso, non ho nessuna versione da dare».