Un uomo di 55 anni, Massimo Morabito, è morto ieri pomeriggio durante un allenamento sulle montagne di Capaci. Secondo quanto ricostruito, si trovava con degli amici in contrada Zarcata, in sella alla sua bici. Mentre percorreva la pista da mountain bike è stato colto da malore. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare: i soccorsi del 118 si sono infatti rivelati inutili.
A stroncare il 55enne probabilmente un infarto. Messinese di origine, ma da una vita a Palermo, Morabito era un impiegato. La bici era la sua passione insieme ai viaggi e la musica. Suonava infatti la batteria nel gruppo etno rock Kuccecce. Anche per questo era abbastanza conosciuto in città.
“Con la tua bici hai raggiunto l’ultima meta lasciando un vuoto incolmabile”. È con queste poche sentite e commosse parole che viene data dal fratello Giuseppe, su Facebook, la notizia della morte di Massimo Morabito, 55 anni, stroncato probabilmente da un infarto mentre era in mountain bike sulle montagne di Capaci.
“Ne abbiamo fatte tante insieme…e avevamo ancora tante cose da fare – scrive in un post un amico, Giovanni Diotallevi –. Tra le tante persone che ho conosciuto, Massimo è stato tra i miei amici più cari e affettuosi…mi ha protetto dalle cose della vita con la sua avvedutezza e il suo intuito. Ha vissuto alla grande. Un abbraccio grande Max”. E ancora, Maria Anastasi: “Mi mancherà il tuo ticchettio da batterista sulla scrivania e mi mancheranno i racconti dei tuoi viaggi”.
Qualche giorno fa sempre a Capaci un uomo di soli 42 anni è stato trovato privo di vita all’interno del suo appartamento. A fare la drammatica scoperta è stata la madre dell’uomo che non aveva più sue notizie visto che non rispondeva nemmeno al telefono. L’arrivo dei soccorsi si è rivelato del tutto inutile, l’uomo era morto da qualche ora.
L. F, queste le iniziali del nome del 42enne, è stato trovato nella serata di ieri ormai privo di vita nella sua abitazione che si trova a Capaci. Forse a causa di un malore improvviso, l’uomo non ha fatto in tempo a chiamare i soccorsi. A dare l’allarme è stata la madre, preoccupata perché il figlio non rispondeva al telefono da qualche ora.