E’ morto come il cugino omonimo, a bordo di un’auto. Addio a Franco Vintaloro, l’uomo dei motori in Sicilia. Il mondo delle quattro ruote nell’isola è a lutto per una morte improvvisa.

L’incidente a Marineo

Vintaloro, anima di tante gare automobilistiche, è morto in un incidente stradale avvenuto ieri sera alle porte di Marineo, in provincia di Palermo.

Noto a tutti nel mondo dei motori e del giornalismo sportivo Vintaloro aveva 72 anni e per tanti anni è stato l’organizzatore del Rally della Conca d’Oro, gara che si correva nelle strade della provincia interna di Palermo, soprattutto nel Corleonese. Nata nel 1977 da una idea di un cugino omonimo, Franco Vintaloro anche lui, la gara era proseguita nelle mani del Franco dei nostri tempi.

Il destino dei due cugini Vintaloro

Non c’è solo la gara ad unire il destino dei due cugini omonimi. Anche il primo Franco era morto in un incidente stradale il 20 gennaio del 1978. Lui decise di portare avanti la gara e lo fece per anni. Anni che ha raccontato anche in un libro.

Chi era Franco Vintaloro quando non si occupava di gare

Quando non organizzava gare Franco Vintaloro era un dirigente dell’Eni, ma ormai in pensione. Per due volte fu candidato al Comune di Palermo nel Partito Radicale. Nel suo paese, Corleone, invece, fu assessore allo Sport del Comune ma il centro di tutto erano sempre le auto. Per anni è stato nel consiglio direttivo dell’Automobile club Palermo e da quella posizione potè proseguire l’organizzazione della gara che andò avanti negli anni fino ad essere ammessa fra le competizioni automobilistiche importanti a livello nazionale.

Il rally e Sicilia Motori

Il Conca D’oro e Vintaloro sono sempre stati al centro della narrazione sportiva automobilista siciliana. Siciliamotori, il giornale storico dei motori in Sicilia, che oggi ha anche una versione on line (Siciliamotori.it) ricorda come tra le edizioni più felici del rally ci sia quella del 1989 con equipaggi stranieri al via e fra questi c’era il futuro campione del mondo Tommy Makinen, che come “madrina” ingaggiò la soubrette Pamela Prati.

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