Si è concluso a Monzuno il campionato italiano velocità salita. Una corsa che ha visto impegnato il pilota, originario di Noto, Salvo Sallustro. Il bikers siciliano ha combattutto fino alla fine per la testa della gara, dovendosi però accontentare, si fa per dire, del secondo posto. Giro veloce conseguito in 1’23” netti. L’ottima prestazione gli ha permesso di alzare ancora una volta, dopo il titolo attenuto poche settimane fa nel Campionato Europeo Road Race, la coppa di Vice Campione Nazionale alle spalle dell’avversario Bonetti, battuto in quest’ultima gara, ma in vantaggio nella classifica generale.
L’ultima gara ha incoronato, nella battagliata categoria 1000 SuperBike, i campioni italiani della classe regina. La lotta per il vertice è stata come sempre avvincente, oltre che spettacolare. In sella alla Yamaha R1 del team 4s/tekne motosport, Salvo Sallustro ha combattuto sino all’ultima staccata per la testa della gara, dovendo però cedere il primo gradino del podio all’avversario Bonetti, battuto in quest’ultima gara, ma in vantaggio nella classifica generale.
Le parole di Salvo Sallustro
Ed è proprio l’alfiere siciliano a commentare il risultato conseguito.“È stata una gara molto difficile. La moto scivolava molto all’anteriore e per 2 volte in piena curva veloce ho dovuto tirarla su con il gomito. I miei diretti avversari hanno sfoderato sin dalle qualifiche delle grandi prestazioni. Il tracciato sconnesso e tecnico mi ha impegnato molto. Ho costruito sessione dopo sessione ogni singola traiettoria per riuscire a dare il massimo in gara”.
Una gara sfiancante per il pilota siciliano, che però confessa la sua soddisfazione per l’andamento della gara appena conclusa. “Fisicamente adesso sono ancora dolorante ma il tempo tra i migliori 5 assoluti mi ripaga di ogni sacrificio. Grazie al team ed a tutti gli sponsor, insieme siamo riusciti a puntare al vertice del campionato, che per un soffio non siamo riusciti a vincere. Per il prossimo anno si vagliano già diverse opzioni con un ottica anche su competizioni mondiali”
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