In meno di un anno dalla sua nascita, il movimento Drin Drin ha raccolto oltre 14.000 iscritti e più di 10.000 di loro hanno partecipato attivamente alla prima votazione interna per l’elezione dei delegati. Una mobilitazione imponente, che segna l’inizio di una nuova fase per questa giovane realtà politica. Anche la Sicilia ha dato il suo contributo, con un’affluenza del 77%: un dato incoraggiante, che va letto con entusiasmo ma anche con la consapevolezza dei piccoli numeri locali e della naturale variabilità. Resta un segnale chiaro di partecipazione e presenza territoriale.
Cos’è Drin Drin e perché nasce
Drin Drin nasce nel settembre 2024 con l’obiettivo di scuotere il Paese attraverso proposte concrete e pragmatiche, mirate all’innovazione, alla crescita economica, alla riforma dell’istruzione e della pubblica amministrazione. Tra le sue priorità figurano anche la gestione razionale della transizione energetica, con un’apertura al nucleare di nuova generazione, e un chiaro posizionamento internazionale a sostegno di Ucraina ed Europa.
Le elezioni dei delegati: grande partecipazione siciliana
I “Drinners” hanno votato massicciamente, eleggendo i delegati che parteciperanno al congresso fondativo previsto per l’autunno 2025. In Sicilia, la risposta è stata solida e appassionata.
I fondatori: Michele Boldrin e Alberto Forchielli
Tra i delegati eletti figurano anche i due fondatori. Michele Boldrin, economista di fama internazionale e docente alla Washington University di Saint Louis, da anni partecipa attivamente al dibattito pubblico italiano con la sua voce libera, spesso attraverso il suo canale YouTube. Alberto Forchielli, imprenditore bolognese di lungo corso e voce anticonformista del capitalismo italiano, è da tempo un predicatore instancabile della necessità di “dare una sveglia” al Paese. Boldrin è stato eletto delegato per la circoscrizione America, Forchielli a Bologna.
La Sicilia protagonista: ecco chi sono i delegati siciliani
In Sicilia sono stati eletti otto delegati che rappresentano l’isola all’interno del nuovo percorso nazionale. I nomi degli eletti da parte dei 10 mila votanti sono: Eros Mancuso e Giuseppina Giardina per Catania; Mauro Caratozzolo e Carlo Bramanti per Messina; Mattia Catalano, Pietro Semilia, Vincenzo Claudio Piscopo e Gaetano Ivan Formusa per le province di Palermo e Trapani. Il coordinamento regionale è affidato a Mattia Catalano.
Per quanto ai delegati eletti palermitani si tratta di Pietro Semilia, imprenditore siciliano che dopo esperienze tra Londra e Milano ha scelto di investire competenze e visione nel proprio territorio e Vincenzo Claudio Piscopo, ingegnere aerospaziale esperto del settore che in questi mesi ha partecipato alle discussioni del tavolo difesa. Mattia Catalano, studente di economia con la passione e l’interesse per la politica da giovanissimo, guida il coordinamento regionale. La composizione dei delegati rispecchia la distribuzione territoriale dei Drinners: non un esito casuale, ma il frutto di una mappa costruita in modo rappresentativo.
Prossime tappe del movimento Drin Drin
I nuovi delegati parteciperanno a una scuola civica organizzata dal movimento a Urbino tra luglio e agosto. A seguire, in autunno, si terrà il congresso nazionale che trasformerà ufficialmente Drin Drin da associazione a partito politico. Il movimento punta così a consolidarsi come riferimento centrista, pragmatico e orientato a risolvere concretamente i problemi strutturali del Paese. Se le energie espresse in questa fase costituente troveranno una forma politica compiuta, Drin Drin potrebbe davvero rappresentare l’inizio di una nuova stagione per l’Italia. Una stagione dove a parlare siano i contenuti, i dati, le competenze. E soprattutto, le persone.
La prospettiva nazionale di Drin Drin
Secondo quanto riportato su il sole24 ore di domenica 6 luglio, nel processo di consolidamento come nuova forza politica, l’associazione Drin Drin si posiziona chiaramente come un’alternativa centrista, autonoma tanto dal centrosinistra “populista” di Elly Schlein e Giuseppe Conte, quanto dal centrodestra sovranista di Matteo Salvini. I principali interlocutori per possibili collaborazioni sono individuati nei partiti affini come Azione, guidata da Carlo Calenda, e il nuovo partito Liberaldemocratico, che ha recentemente eletto Luigi Marattin segretario e Andrea Marcucci presidente. In questa cornice, Drin Drin guarda con interesse alla prospettiva di una nuova legge elettorale che preveda una soglia di sbarramento al 3%, ritenuta più accessibile per l’ingresso in Parlamento, condizione ritenuta cruciale per dar vita a un nuovo Terzo Polo realmente competitivo.






Commenta con Facebook