“Per un momento ho pensato che la minoranza non arrivasse nemmeno ai 19 voti, ho visto in aula accattonaggio politico, ma la maggioranza è stata inossidabile”.

L’ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commentando l’esito del voto sulla mozione di sfiducia presentata in Consiglio comunale da 19 consiglieri dell’opposizione e bocciata dalla maggioranza con 20 voti, assente per malattia la consigliera Valentina Caputo.

“Questa coalizione – ha aggiunto – è unione di minoranze, ma diventa maggioranza nella città perché esiste una visione condivisa e io ne sono il garante”.

“Se dovessi constatare che non c’è la volontà di dare risposte alla città, un’assenza di condivisione della visione da parte della maggioranza sarei io a staccare la spina. Se c’è una visione coesa, il prossimo sindaco possiamo sceglierlo anche con il sorteggio – ha proseguito Orlando – Da parte della minoranza c’è una ossessione per Ztl, migranti, diritti delle coppie omosessuali, attività artistiche. Rivendico di aver fatto di Palermo una città dell’affermazione dei diritti di tutti e di ciascuno”.

Infine, Orlando ha annunciato che “dal 30 settembre riprenderemo gli incontri con la città. Prima del lockdown ne avevamo fatti 65, bisogna continuare senza avere paura del dissenso”.

“Quello di oggi è stato un processo alla giunta Orlando e alle sue politiche, la mozione di sfiducia è un atto di accusa”, dicono Igor Gelarda e Alessandro Anello della Lega, tra i promotori della mozione bocciata oggi dal consiglio comunale con 20 contrari e 19 favorevoli.

“L’attaccamento alla poltrona o forse una scarsa attenzione verso la città non hanno permesso alla maggioranza di esprimersi a favore di Palermo. Chi ha fatto da stampella a Orlando non pensi di poterci venire a cercare fra un anno e mezzo per avere un posto al sole. La maggioranza ha condannato Palermo ad altri due anni di buio, traffico, sporcizia, salme accatastate, emergenza abitativa e a questa ‘psicociclabilità’ ingestibile”, continua Gelarda. “I problemi che in questi anni non sono stati risolti vanno affrontati senza perdere tempo”, ha detto il capogruppo Pd in consiglio comunale Rosario Arcoleo.

“Rifiuti, cimiteri, trasporto pubblico e periferie restano temi vivi – ha aggiunto -. Ma non possiamo rimanere in mezzo al guado, va dato un segno di svolta immediato. Le scelte vanno condivise senza atti di supponenza e di presunzione come per la vicenda delle piste ciclabili che sono mera fantasia urbanistica”. “Avevamo offerto l’opportunità di cambiare pagina e le motivazioni sono sotto gli occhi di tutti, il tempo della pazienza per noi è scaduto da tempo, così i cittadini restano e resteranno senza servizi”, ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Scarpinato”.

“Da domani inizia la sfida di sindaco, amministrazione e maggioranza, non abbiamo fatto il gioco dei leghisti”, ha sostenuto il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici. “Dobbiamo cambiare rotta – ha aggiunto – Non ascoltiamo da tempo la città, ultimamente c’è troppa arroganza: sindaco corregga subito il tiro, serve il dialogo. Ci sono tantissime cose da cambiare radicalmente”, ha concluso.

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