Sono quattro i principali punti che consentono ai cittadini multati a causa della ZTL di presentare ricorso avverso la Zona a Traffico Limitato istituita illegittimamente dal Comune di Palermo”.
Lo afferma Nadia Spallitta, responsabile regionale per l’ambiente e il territorio di Articolo 1 MDP, formazione politica confluita nella lista Liberi e Uguali di Piero Grasso.

“Il primo punto – sottolinea Nadia Spallitta, che nella vita fa l’avvocato – è costituito dal fatto che la ZTL istituita dal Comune di Palermo viola la legge regionale n. 3 del 2016. Legge che è stata impugnata, ma che la Corte Costituzionale ha dichiarato legittima. Questa legge prevede che il Comune, prima di istituire la ZTL, vari un regolamento consiliare con le linea guida per la tariffazione. Prevedendo, anche, le agevolazioni per chi ne ha diritto. Cose che il Comune non ha fatto. Già solo questa violazione può consentire a qualunque cittadino di presentare ricorso”.

“Per legge – aggiunge l’esponente politica della sinistra illustrando il secondo punto – il Piano generale del traffico (Pgt) va aggiornato ogni due anni. L’aggiornamento deve tenere conto delle mutazioni che intervengono nel corso dei 24 mesi. Nel caso di Palermo le novità dalle quali una ZTL non può prescindere sono il Tram, le pedonalizzazioni e i tagli delle corse da parte dell’AMAT. Per non parlare del piano dei parcheggi mai attuato”.

“Il terzo punto che consente il ricorso – precisa ancora Nadia Spallitta – è rappresentato dal fatto che l’attuale ZTL istituita a Palermo, a mio avviso, viola l’articolo 16 della Costituzione. Non si può – come invece avviene – imporre il pass giornaliero ai non residenti al costo di 5 euro! Attualmente, infatti, chi non è residente nell’area della ZTL, a meno di casi speciali, non può avere il pass annuale e deve pagare 5 euro ogni volta che entra nell’area della ZTL. Questa è una limitazione che i principi del nostro ordinamento non consentono”.
“Il quarto punto – prosegue l’esponente della sinistra – è rappresentato dal fatto che l’AMAT, attualmente, incassa e gestisce gli introiti provenienti dalle tariffe elevate a chi entra nella ZTL senza pagare. Questo è illegittimo, perché l’AMAT non può incassare e gestire questi fondi che, lo ricordo, sono a destinazione vincolata: sono risorse che debbono essere utilizzate per le strade, non per finanziare l’AMAT”.

“Credo – conclude Nadia Spallitta – che sia opportuno che il TAR Sicilia entri nel merito dei ricorsi presentati contro le ZTL. Pertanto verrà presentata un’istanza di prelievo per discutere di queste cause”.