È stata disposta l’autopsia sul corpo di Emeka Don, nigeriano di 29 anni, morto domenica mattina all’ospedale Civico di Palermo. Il ragazzo era sopravvissuto ad un’aggressione a colpi di ascia e machete da parte della “Black Axe”, la mafia nigeriana, e sarebbe morto a causa di una crisi ipoglicemica. Come riporta il Giornale di Sicilia, la Procura vuole vederci chiaro e ha ordinato l’esame autoptico e il sequestro della cartella clinica.

Il nigeriano si trovava rinchiuso nel carcere Pagliarelli del capoluogo dopo che venne fermato nel corso di una retata contro un’altra banda di nigeriani organizzati in citta sotto il nome di “Viking”. L’autopsia sul corpo di Emeka Don sarà eseguita il 10 ottobre e la sua famiglia nominerà un perito di parte. Il medico legale dovrà fare luce sulle cause della morte.

Come detto, il nigeriano è stato uno dei testimoni chiave nell’indagine contro la mafia nigeriana di Palermo organizzata nella banda “Black Axe” dalla quale subì un’aggressione a colpi di ascia e machete a Ballarò. Indico ai magistrati i membri del clan ma allo stesso tempo anche lui finì sotto inchiesta in quanto presunto appartenente ad una banda rivale. Dal Pagliarelli è stato trasferito al Civico sabato sera ma nel giro di poche ore le sue condizioni si sono aggravate fino al decesso. L’autopsia è stata disposta dalla procura distrettuale antimafia.

Il 26 gennaio 2014 venne aggredito nel quartiere di Ballarò da Austine Johnbull (detto Ewosa), poi condannato per tentato omicidio con l’uso di un’ascia (oggetto che caratterizza la banda Black Axe) a 12 anni di reclusione, confermati dalla corte d’Appello.

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