Mondello è percepita da molti – palermitani e turisti – come un immenso patrimonio dalle potenzialità inespresse; offuscato da troppi problemi, non solo nel sovraffollato periodo estivo ma anche in inverno quando viene abbandonata a se stessa. I problemi della borgata sono talmente pesanti che diverse persone dichiarano di non frequentarla, per scelta, da tantissimi anni.
Per questo Mondello ha bisogno di una strategia, un modello, un’idea condivisibile per porre rimedio ai difetti, aumentare la vivibilità tutto l’anno e tutelare il suo inestimabile patrimonio ambientale. Tutti devono fare la loro parte: pubblici e privati, gruppi e singoli, enti e associazioni sul territorio.
Nasce a seguito di queste riflessioni ProMondello: un processo partecipativo strutturato che vuole far emergere il futuro della borgata palermitana, attraverso il coinvolgimento di tutti, pubblici e privati, singoli e associati. Un iter che porterà allo sviluppo di un master plan, un documento di indirizzo strategico che propone un’ipotesi complessiva sulla programmazione di un territorio.
A mettere sul tavolo la proposta la società Mondello Italo Belga che ha dato incarico a Karasciò, un gruppo di esperti di progettazione urbana e processi partecipativi, di seguire per tutto l’anno il percorso che porterà la società a pianificare investimenti sul territorio in armonia con l’interesse della collettività. “Così come la nascita di Mondello è legata all’iniziativa imprenditoriale della Società – dice Giuseppe Castellucci, responsabile della Mondello Italo Belga – desideriamo che anche in futuro il nostro lavoro posso contribuire allo sviluppo turistico della borgata. Da soli non potremmo neanche avvicinarci ai risultati raggiungibili attraverso lo sforzo collettivo”.
Il processo è iniziato con il coinvolgimento di alcuni dei cittadini più attivi sulla borgata, già invitati ad un focus group in cui si è ampiamente discusso sulle tematiche generali relative al territorio. Tanti altri gli appuntamenti in programma tra cui un Open Space Technology e un World Café, due tecniche di confronto ancora poco diffuse sul territorio.
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