Per Natale le famiglie siciliane spenderanno circa 1.107 milioni di euro, 177 milioni in più del consumo medio mensile. Sono i numeri che emergono dall’analisi dell’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Sicilia. E l’Isola, con 32 prodotti agroalimentari di qualità, si piazza quarta in Italia per maggior numero di prodotti di qualità. Formaggi e latticini i prodotti più acquistati, seguiti da salumi e pane.

Per la nostra regione la spesa in prodotti artigianali, rintracciabili tra prodotti da forno, prodotti a base di cereali, salumi, prodotti lattiero-caseari, olio di oliva, dolci e gelati, condimenti e bevande alcoliche, intercettabile dal sistema di offerta delle imprese artigiane, nel 2019 ammonta a 435 milioni di euro.

“I nostri artigiani del gusto utilizzano materie prime e metodi di produzione che evidenziano il legame con il territorio – dice Giuseppe Pezzati, presidente di Confartigianato Imprese Sicilia –. Grazie alla loro attività si mette in moto, in questo periodo di feste in particolar modo, l’economia del settore. Il food siciliano piace e piace anche all’estero nonostante si sia registrata una frenata nell’ultimo periodo. Secondo i dati del nostro Osservatorio, Ragusa in particolar modo è in crescita per quanto riguarda la domanda estera. Numeri, sacrifici, passione artigiana che tengono alta la bandiera del food regionale nel mondo”.

Cala l’export. Negli ultimi 12 mesi per la Sicilia l’esportazione di alimentari e bevande vale 659 milioni di euro. I dati relativi ai primi 6 mesi dell’anno in corso indicano che l’export rappresenta il 2% delle esportazioni delle eccellenze del cibo made in Italy e registra una diminuzione del -1,0% rispetto ai primi sei mesi del 2018, dinamica in brusca frenata rispetto a quella dello scorso anno (+15,3%).

I primi 10 Paesi di destinazione di prodotti alimentari e bevande realizzati da imprese siciliane (73,0% dell’export) sono: Stati Uniti (15,8%), Germania (15,4%), Francia (10,6%), Giappone (6,8%), Paesi Bassi (5,3%), Regno Unito (5,0%), Malta (4,1%), Svizzera (3,6%), Cina (3,3%) e Spagna (3,1%). A determinare principalmente la dinamica negativa dell’export del food made in Sicilia verso i mercati europei è il calo a doppia cifra delle vendite verso Spagna (-30,2%) e Paesi Bassi (-21,2%); mentre fa da traino all’incremento rilevato sui mercati Extra UE la crescita delle esportazioni verso Cina (+20,5%) e Stati Uniti (+9,2%).

AI primo semestre del  2019 in sei territori su nove, con peso sull’export totale regionale superiore all’1%, si osserva una crescita della domanda estera, diversamente dalla media regionale (-1,0%), per Ragusa (+12,8%), Catania (+3,1%), Messina (+2,1%) e Trapani (+1,4%). A registrare una propensione all’export del settore più elevata troviamo: Trapani (1,96%), Ragusa (1,94%), Messina (1,29%) e Agrigento (1,16%).

I prodotti alimentari dell’Isola maggiormente richiesti dagli acquirenti esteri sono frutta e ortaggi lavorati e conservati (29,5% del totale export alimentari e bevande), altri prodotti alimentari (23,1%), oli e grassi vegetali e animali (6,7%) e pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati (5,1%). Tra questi prodotti del food made in Sicilia a registrare un aumento maggiore di richieste estere, nei primi sei mesi del 2019, sono soprattutto i prodotti da forno e farinacei (+13,9%). All’export di questi prodotti nel mondo contribuisce principalmente Catania, che realizza il 59% dei ricavi ottenuti dalla vendita di dolci, torte, pasticcini, pane, fette biscottate, biscotti, paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei simili; seguono Ragusa (12,2%), Trapani (12,2%) e Palermo (8,6%).

E’ la qualità che contraddistingue i prodotti siciliani. Al 7 ottobre 2019 la nostra regione vanta 32 prodotti agroalimentari di qualità – 17 I.G.P, 14 D.O.P. 1 STG – che rappresentano il 10,7% dei 299 censiti a livello nazionale e che posizionano la nostra regione quarta in classifica dopo Emilia Romagna con 43 prodotti agroalimentari di qualità, Veneto con 36 prodotti agroalimentari di qualità e Sicilia con 34 prodotti agroalimentari di qualità. Si tratta di 16 ortofrutticoli e cereali (50%), 7 oli e grassi (21,9%), 6 formaggi (15,6%), un prodotto a base di cioccolato e derivati (3,1%), un prodotto a base di carne (3,1%), un prodotto di panetteria, pasticceria (3,1%) e Sale (3,1%).

Al 13 marzo 2019 sono censiti in Sicilia 244 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, che rappresentano il 4,7% dei 5.155 prodotti italiani agro-alimentare tradizionali.

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