Un gommone con una ventina di persone a bordo in precarie condizioni di galleggiabilità è stato avvistato nel pomeriggio di ieri da un aereo della Marina Militare italiana a 50 km a nord dalle coste di Tripoli. Il velivolo ha lanciato 2 zattere in mare ed ha lasciato l’area per mancanza di carburante. Successivamente, un elicottero della nave Duilio ha recuperato un naufrago in mare e due sulle zattere in ipotermia, mentre altre 3 persone sono state viste in mare senza alcun apparente segno di vita.

Lo comunica la Marina Miliare Ialiana. L’elicottero, dopo il primo salvataggio,  è ridecollato per l’evacuazione medica dei tre naufraghi che si trovano in “condizioni serie” verso Lampedusa. Il Centro di coordinamento libico ha dirottato un mercantile liberiano nella zona del naufragio. E’ la Guardia costiera libica a coordinare l’intervento, spiega la Marina Militare.

Le ricerche dei naufraghi, fa sapere la Marina, continuano sotto il coordinamento del Centro libico, che ha assunto la responsabilità del soccorso e dirottato sul posto un mercantile di bandiera liberiana, con il supporto dell’aereo P72 e dell’elicottero della nave Duilio al rientro da Lampedusa. Anche la Duilio continua intanto il supporto alle ricerche. La Sea Watch 3 che si trova a dieci ore di navigazione dal naufragio ha annunciato che sta dirigendosi verso l’area. “Quando abbiamo chiamato il Centro di coordinamento italiano – informano dalla nave umanitaria – si sono rifiutati di darci informazioni dicendoci che Tripoli aveva la responsabilità”. Sea Watch ha aggiunto anche che un mercantile che si trovava nelle vicinanze non è intervenuto: “una conseguenza dei porti chiusi. Hanno troppa paura di soccorrere”, è l’accusa della ong.

I tre naufraghi subsahariani, portati con l’elicottero della Marina militare a Lampedusa (Ag), hanno già lasciato l’area di emergenza del Poliambulatorio. Sono rimasti sotto osservazione per alcune ore visto che presentavano sintomi di ipotermia, ma migliorate quasi subito le loro condizioni di salute sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola.

Sono tutti maggiorenni e, almeno in questa primissima fase, non avrebbero detto ancora nulla della loro vita e del loro viaggio né ai soccorritori e nemmeno alle forze dell’ordine – polizia e carabinieri – presenti nel centro d’accoglienza dove sono, appunto, giunti da poco.

Proprio nelle stesse ore sono stati resi noi i dati dell’Organismo di vigilanza sul fenomeno migratorio.  L’Oim ha registrato quasi il raddoppio degli arrivi in Europa nei primi 16 giorni dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2018: 4.216 contro 2.365. I morti accertati sono già 83. All’alba di ieri erano arrivati 67 migranti a Lampedusa, soccorsi dalla Guardia Costiera, partiti dalle coste libiche. Secondo i dati del Viminale, dall’inizio dell’anno sono sbarcati sulle coste italiane solo 188 migranti.

 

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