“Pecunia non olet. Il denaro non ha odore. Questo però non dovrebbe valere per tutto”. Così su Facebook il segretario del Pd di Palermo Carmelo Miceli interviene sulla notizia dell’ennesimo necrologio comparso sul Giornale di Sicilia nell’anniversario della morte del padre del boss latitante Matteo Messina Denaro.

“Soprattutto – continua – se di mezzo c’è la mafia e il più importante organo di informazione regionale. Il denaro speso per ricordare la scomparsa di uno dei padrini della vecchia mafia dovrebbe puzzare, fare ribrezzo, non essere accettato. E invece, come ogni anno, la pagina dei necrologi del Giornale di Sicilia ha ospitato il ricordo del boss mafioso Francesco Messina Denaro, padre della primula rossa di Castelvetrano, Matteo: “I tuoi cari. Castelvetrano 30 novembre 2017“.

“Comprendiamo che per ogni testata il business dei necrologi è assai redditizio – continua – proprio per questo dall’anno prossimo il Pd Provinciale di Palermo pagherà al Giornale di Sicilia – se l’editore vorrà – la cifra che generalmente riceve dallo “anonimo” committente a condizione della mancata pubblicazione di quel necrologio”.

“La mafia si contrasta – conclude – anche rifiutandosi di offrire vetrine mediatiche a pagamento a chi ha contribuito a devastare la nostra terra”.

Indispettita la replica del Giornale di Sicilia che rivendica la propria linea chiaramente antimafia che si desume dal taglio degli articoli di cronaca e, per la prima volta, rende noto che al contrario di quanto si credeva, il Giornale è a conoscenza con precisione del nome del committente di quella necrologia e chi e come la paga. Una notizia nuova, dunque, emerge.

Poi difende la scelta della pubblicazione che secondo il Giornale di Sicilia non è in nessun modo tale da ‘inneggiare alla mafia’ o fare ribrezzo come dice Miceli. “Il testo della necrologia in questione – scrive il Giornale di Sicilia – non contiene nulla che possa essere ritenuto censurabile”.

“Il costo della necrologia – ci fa poi sapere il Giornale di Sicilia – è di 134 euro e 81 centesimi. Miceli può dunque risparmiarsi questa ingente cifra – continua la risposta del Giornale –  alle stesse condizioni continueremo a ritenere pubblicabile questa necrologia.  Continueremo, al contempo a condannare la mafia in ogni singola pagine di questo giornale”