C’è un po’ di tutto nella mini finanziaria che dovrà essere approvata dall’Ars. La variazione di Bilancio è scalettata nell’ordine del giorno dell’Aula dopo la riforma elettorale per gli enti locali anche se le opposizioni, alla ripresa dei lavori a Sala d’Ercole, chiederanno di invertire i punti dando precedenza alla omnibus.

“E’ strettamente tenuta al palo – dice il sindacalista Ernesto Abate – da una legge elettorale che al momento non è di alcuna impellente utilità, rispetto al declino economico sociale regionale di un’agricoltura siciliana che aspetta esclusivamente l’approvazione di un emendamento passato in Commissione Bilancio la scorsa settimana che restituisce ossigeno agli agricoltori con 3,7 milioni di euro destinati ad abbassare il costo dei canoni irrigui cresciuti inevitabilmente e dare prosecuzione alla stagione irrigatoria”.

Ma nella omnibus ci sono anche delle norme che dovrebbero garantire un po’ di respiro agli enti locali ed in particolare ai comuni e poi il mutuo trentennale da 19 milioni per salvare le terme di Sciacca e Acireale.

“Anche se può sembrare incredibile – dice oggi al Giornale di Sicilia, Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio dell’ Ars – i beni immobili delle Terme non sono completamente della Regione. L’ usufrutto è delle società (di cui la Regione è socia) e questo finora ha impedito la vendita perché nessun acquirente ha accettato una situazione simile. Col mutuo da 18,9 milioni autorizziamo la Regione a riacquistare l’ usufrutto”. 

Si prevede poi di dare vita ad una sorta di contenitore al quale attingeranno la Sas e l’Irfis, la norma dal peso maggiore della manovra, infatti, è quella che riguarda i 144 ex dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia, Ciem, Quarit, Sicilia Innovazione e Cerisdi.

I lavori all’Ars riprenderanno alle 16.

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