I sindacati sono stati convocati dall’assessore regionale al Lavoro, ma per i precari nessuna risposta. E’ quanto dicono Giuseppe Badagliacca, Vito Sardo e Mario Mingrino del Csa e Csa-Associazione Asu Sicilia dopo avere partecipato ai lavori del tavolo indetto presso l’Assessorato al Lavoro.

“Ci aspettavamo delle proposte concrete, giacché la convocazione è arrivata a ridosso di una manifestazione regionale dei Lsu/Asu, indetta dal Csa-Associazione Asu Sicilia e Confintesa, ma così non è stato. La convocazione era generica, che si è concretizzata con la presenza dei rappresentanti di più categorie di precari: lavoratori socialmente utili, Pip e Rmi. Una modo di procedere che è apparso un chiaro segnale non volere affrontare nulla”.

Dall’assessore Miccichè come ribadiscono i sindacati “non è arrivata nessuna proposta di stabilizzazione e forse si prospetta di nuovo una proroga – aggiungono i sindacati – Altrettanto disarmanti le affermazioni di alcuni responsabili sindacali, che dopo circa venti anni di assoluto immobilismo stanno riportando con entusiasmo il risultato della giornata dell’incontro come avessero raggiunto un traguardo con presunti percorsi di stabilizzazione, decisi in sintonia con l’assessore”.

“I lavoratori sono stanchi di essere sfruttati, lavorando in nero per le pubbliche amministrazioni, e pagati in ritardo, spesso per imperizia, e non si fermeranno per qualche dichiarazione di qualche sindacalista che vuole cavalcare l’onda del lavoro altrui o per le promesse dell’Assessore – aggiungono i sindacalisti – d’iniziare a lavorare da ora, fra l’altro come aveva promesso al suo insediamento e mai mantenuto, dieci mesi fa circa.

La CSA-Associazione ASU Sicilia, preso atto che, a prescindere dai motivi, ad oggi nulla è stato fatto per la categoria, conferma il sit-in di protesta per mercoledì prossimo, dove migliaia di lavoratori chiederanno all’assessore Miccichè prima ed al presidente Crocetta dopo, di conoscere almeno le linee guida del percorso di stabilizzazione e le tempistiche. Solo così si può valutare un percorso condiviso ed apportare il proprio contributo. Dopo venti anni le parole non bastano più. Ogni giorno d’attesa è una tragedia!”