Scadrà a mezzanotte l’esercizio provvisorio della Regione siciliana e con esso i termini per giungere all’approvazione di bilancio e legge di stabilità per il 2016, ma l’Assemblea regionale siciliana non riuscirà ad approvare per tempo la nuova legge.
Termini e scadenze dei quali l’Ars sembra non curarsi più in barba a qualsiasi legge. Stasera alle 20 il Parlamento sospenderà i suoi lavori qualunque sia il punto a cui è giunta la trattazione e proseguirà la seduta domani mattina. dare garanzia di assoluta ‘impunità’ nonostante il mancato rispetto dei termini sono le procedure di commissariamento, unica facoltà assegnata al controllore romano, per attivare le quali occorre la persistente violazione dello statuto e almeno quindici giorni di tempo.
Già negli ultimi due anni l’Ars ha travalicato i termini senza che questo abbia comportato alcuna conseguenza per Parlamento e parlamentari.
In realtà le conseguenze ci sono ma solo per i siciliani. Con l’esercizio provvisorio scaduto domani mattina si ferma qualsiasi procedura di cassa, qualsiasi mandato di pagamento, qualsiasi decreto di impegno di spesa. Insomma la Regione si paralizza e resterà paralizzata fino alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del nuovo bilancio e della legge finanziaria.
Incurante di tutto ciò l’Ars prosegue il suo lavoro dopo il prelievo di 127 milioni e 850 mila euro dal fondo sanitario per destinarli a pagare un mutuo il parlamento ha approvato l’articolo sei sulla ripartizione dei fondi per il co-finanziamento della spesa Ue. Si tratta complessivamente di 233 milioni di euro per il 2016 ai quali si aggiungono 25 milioni per il 2017 dal Fondo di sviluppo e coesione.
In discussione il futuro di Riscossione sicilia per il cui salvataggio servono 17 milioni di euro. all’appello mancano ancora 4 articoli fra cui i due articoli della ex tabella H reinseriti dal governo dopo che la presidenza dell’Ars li aveva cassati
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