Il gip del tribunale di Palermo ha rigettato la richiesta di patteggiamento avanzata dall’ex preside antimafia del quartiere Zen del capoluogo siciliano, Daniela Lo Verde, e dal suo ex vice, Daniele Agosta. Accolta invece l’istanza proposta dall’impiegata di un negozio di elettronica, Alessandra Conigliaro, difesa dall’avvocato Cristiano Galfano, che ha avuto 11 mesi, pena sospesa. Il giudice, per Lo Verde e Agosta, ha ritenuto la pena concordata dagli indagati con la procura troppo bassa rispetto alla gravità dei fatti: si trattava di un anno e dieci mesi, con la sospensione della pena.

I due insegnanti

I due insegnanti rispondevano di peculato e corruzione, per essersi appropriati di materiale didattico destinato ai ragazzini della scuola media Giovanni Falcone, tablet, computer e cellulari, ma anche di merendine e cibo per la refezione scolastica, per non parlare di fondi non dovuti erogati alla scuola per corsi extrascolastici mai tenuti. Da qui la decisione del gip, che non ha ritenuto “congrua” la pena.

Le diverse posizioni

Sul patteggiamento era stata raggiunta un’intesa fra i pm della Procura europea, Gery Ferrara e Amelia Luise, e gli avvocati Ninni e Giuseppe Reina e Fabrizio Biondo: accordo possibile perché’ la preside e il vicepreside avevano risarcito il danno, quantificato in ventimila euro a testa. La competenza dei pm europei, ufficio di Palermo, era scattata perché’ i materiali erano stati acquistati con fondi dell’Ue. Lo Verde aveva anche restituito gli iPhone destinati agli studenti della sua scuola e di cui lei stessa si era appropriata.

Diversa, rispetto agli altri, la posizione della Conigliaro: se Daniela Lo Verde era un personaggio abbastanza famoso nel mondo dell’antimafia, soprattutto quella delle cerimonie, anche se lei veniva definita “una preside di frontiera”, la Conigliaro, dipendente di un negozio di elettronica, in cambio di regali avrebbe ottenuto in esclusiva le forniture alla scuola: la sua condotta è stata per questo giudicata meno grave e per lei il patteggiamento si è potuto fare.