Il Comune di Palazzolo dice no all’istallazione ed alla sperimentazione del 5G.  Una decisione, sostanzialmente legata, secondo l’amministrazione del centro montano del Siracusano, ai pericoli posti dalla nuova tecnologia.

“Le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando – si legge nell’ordinanza del Comune di Palazzolo –  qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di stazioni radio base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori wifi attivi”.

Nell’ordinanza, sono anche indicati alcuni studi scientifici relativi all’esposizione di onde elettromagnetiche.

“Studi dimostrano che ci sono veri e propri cambiamenti fisiologici nei soggetti con elettrosensibilità e che due studi (De Luca, Raskovic, Pacifico, Thai, Korkina 2011 e Irigaray, Caccamo, Belpomme 2018) hanno dimostrato che le persone elettrosensibili hanno alti livelli di stress ossidativo e una prevalenza di alcuni polimorfismi genetici, che potrebbero suggerire una predisposizione genetica”.

Inoltre, “riscontrati gli “effetti nocivi sulla salute umana”, il 15 gennaio 2019 il Tar del Lazio ha – si legge nell’ordinanza –  quindi condannato i ministeri di salute, ambiente e pubblica istruzione a promuovere una adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”, mentre una serie di sentenze emesse nell’ultimo decennio dalla magistratura internazionale e italiana attestano il danno da elettrosmog, energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessutie il nesso causale telefonino-cancro anche oltre ogni ragionevole dubbio”

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