Quel laboratorio era sempre in attività. In pieno centro a Palermo in una zona dove c’è sempre un’auto della polizia o dell’esercito.

Le moto ape che vendevano sfincione a Palermo qui si rifornivano. Teglie e teglie del tipico sfincione “Scarsu r’uogghiu e chinu ri pruvulazzu” scarso di olio e pieno di polvere.

Da oggi il rifornimento ai venditori ambulanti non sarà più garantito. Lo sfincionaro di piazza Sant’Isidoro alla Guilla, tra il mercato del Capo e la Cattedrale, che riforniva le attività e le bancarella di mezza città è stato chiuso.

Lo scorso 27 settembre gli agenti del Nucleo di controllo delle attività produttive della polizia municipale hanno eseguito il sequestro amministrativo dell’esercizio commerciale che si trova a pochi passi dalla chiesa di Sant’Agata alla Guilla poiché il titolare è risultato sprovvisto delle necessarie autorizzazioni.

Al termine degli accertamenti i vigili urbani hanno elevato al commerciante una sanzione complessiva da oltre 6 mila euro: 3 mila per mancanza della Scia comunale, la segnalazione certificata di inizio attività da inviare all’Amministrazione, e 3.098 euro per la mancanza della Dia sanitaria, la dichiarazione di inizio attività da inoltrare invece all’azienda sanitaria provinciale.

Dopo aver terminato i controlli la polizia municipale ha apposto i sigilli all’attività che dovrà restare chiusa sino a quando l’esercente non si sarà messo in regola con le autorizzazioni. Nessuna contestazione è stata mossa in relazione alle condizioni igienico-sanitarie riscontrate al momento dell’intervento della polizia municipale, che sarebbe arrivato dopo una segnalazione.

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