“A quanto pare stamani sono diventato protagonista, ancora una volta purtroppo in negativo, della campagna elettorale del Comune di Palermo poiché uno pseudo collaboratore ad orologeria asserisce che ho fatto, oppure avrei chiesto ( ancora non l’ho capito), udite udite, un favore a Ferrandelli. Ritengo che la giustizia italiana abbia toccato davvero il fondo del barile se si attacca a queste esternazioni fantasiose”.

Lo dice l’ex sindaco di Altavilla Milicia Nino Parisi tirato in ballo nell’inchiesta sul voto di scambio politico mafioso. “Smentisco categoricamente sia il fatto di avere mai ricevuto o reso un qualsiasi favore a Ferrandelli ma, soprattutto, – afferma Parisi – ammesso anche che fosse anche vero, e affermo con forza che non lo è, come avrebbe potuto mai il collaboratore ad orologeria Gennaro avrebbe potuto mai potuto sapere di questo episodio dal momento che egli non rientrava fra la schiera delle mie frequentazioni nemmeno occasionali.

È chiaro che oggi le parole calunniose di un criminale valgano più di quella di un incensurato, ma la misura ormai è colma. Oltretutto, dagli articoli di stampa sembrerebbe che una frequentazione istituzionale con il sottoscritto sarebbe qualcosa di orripilante. Invito tutti quanti a leggere i dispositivi, sia del Tar Lazio che quelli del Consiglio di Stato.

Vi accorgerete che la mia persona ne esce abbastanza riabilitata rispetto all’immagine losca che si vorrebbe fare intendere all’opinione pubblica. Approfondire prima di giudicare dovrebbe essere il compito obbligatorio dei giornalisti”.