La sicilianità attraverso racconti che esplorano l’umano, tra tradizione, ironia e dramma. Questo ed altro in “Nofrio… sembra ma non è “, spettacolo realizzato sui testi dell’autore palermitano Filippo La Porta con regia di Rosalba Bologna, che andrà in scena questo fine settimana, sabato 26 e domenica 27 novembre al teatro Re Mida di Palermo in via Filippo Angelitti, nei pressi di piazza Campolo.

Il cast di “Nofrio… sembra ma non è”

Nofrio... Sembra ma non è

Il cast è composto dalla stessa Rosalba Bologna, Filippo La Porta, Gaspare Sanzo, Patri Franco ed Elio Bonfantino con Katia Raineri, al violino, e Totus Tuzzolino alla chitarra.

Queste le parole dell’autore Filippo La Porta: “I racconti di questo spettacolo (tratto da ‘Raccontando l’umano’, ndr) sono l’espediente di rammentare a noi stessi ed al pubblico, che la Sicilia potrebbe essere un ‘non luogo’ se non la inventassimo attraverso personaggi, luoghi, e cose della vita di ogni giorno. Come diceva Cicerone: ‘la memoria è tutto’. E noi insieme al pubblico vogliamo ripercorrerla”.

Bologna “Toccante percorso di storie umane”

L’attrice, e regista per l’occasione, Rosalba Bologna sottolinea: “Ho voluto fortemente mettere in scena questo testo dell’autore Filippo La porta, perché è un avvincente e toccante percorso di storie umane, che percorrono un lungo periodo storico della nostra città. Lo spettacolo ha ironia, comicità e dramma. tutto da godere. Inoltre, per me un valore aggiunto lavorare con colleghi straordinari quali Filippo La Porta, Gaspare Sanzo, Patri Franco, Elio Buonfantino e i bravissimi musicisti Katia Raineri Totus Tuzzolino”

Sinossi dello spettacolo

Dire Nofrio a Palermo, è la stessa cosa che dire Schopenhauer, può capitare di incontrare tranquillamente, a spasso, sotto braccio per le strade di Sicilia entrambi, così come per diletto. Allo stesso modo potremmo dire e giurare di aver intravisto tra la folla, mano nella mano, Sant’Agostino e Freud.  un viaggio, il nostro, attraverso personaggi e cose della nostra città dove tutto sembra ma non è. È un esercizio della memoria, attraverso personaggi del popolo, perché è lì che la nostra memoria attinge. Sono racconti semplici, accenni di vita che possono anche suggerirci cose nuove soprattutto quando la memoria ci presenta il conto. Palermo sembra che rida, che sghignazzi … sembra ma non è!”.

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